Protagonisti della nostra vita. “Il senso della libertà” di Anna Ricci
Protagonisti della nostra vita
Profonda e fluida la riflessione di Anna Ricci. Consiglio vivamente la lettura. Cose che ci paiono scontate sono oggetto qui, nel suo scritto, di argomentazione seria e dettagliata.
Di Anna Ricci
Oggi come oggi è difficile trovare qualcuno che conosca a fondo e metta in pratica nella sua vera natura il concetto di Libertà. Nel senso del comune intendere, spesso, questa parola viene confusa con “ il fare quello che ci pare” svilendo ed impoverendone il significato.
Ogni società è basata su vincoli e legami che inevitabilmente finiscono per condizionare i rapporti interpersonali più o meno profondi che l’Uomo, animale sociale, crea.
Quand’ero bambina, a scuola mi hanno insegnato che la mia libertà aveva un inizio, ma anche finiva dove incominciava quella dell’altro. Per questo, fin da piccola, sono stata educata al rispetto del prossimo e ciò ha sviluppato in me un alto senso di sensibilità ed empatia. Guardavo il mondo con occhi ingenui di fanciulla, pensando che il mio fosse un modus uniforme di comportamento e cercavo di scorgere un riscontro al di fuori della mia cerchia strettamente familiare.
Ahimè, molto presto mi accorsi che all’esterno sempre di più avvertivo l’inadeguatezza del mio essere e del mio pormi, specie in determinate situazioni. Ballavo davanti allo specchio perché avrei voluto diventare una ballerina come le gemelle Kessler, imitavo i cantanti e riuscivo a trovare la felicità nelle piccole cose che nel corso delle stagioni si avvicendavano. Pur essendo piccina, mi rendevo conto di dovermi assoggettare inevitabilmente (e a volte malvolentieri) alle regole che stavo imparando: il senso di responsabilità e i “ doveri” che talora non capivo e spesso mi stavano stretti.
Poi sono cresciuta e dalla famiglia al “mondo del lavoro” altro verde vigor rude mi allacciava i malleoli mi intricava i ginocchi,” anche se sembrava che tutto andasse secondo le mie previsioni. Sono andata a scuola, ho frequentato il corso di laurea che io stessa ho scelto, mi sono sposata e ho avuto dei figli.
Quanto c’è in tutto questo della mia volontà, del destino, del volere di Dio o chissà cos’altro?
Tutte le scelte importanti comportano delle rinunce, subiscono pressioni e sono influenzate dai nostri valori, dai pensieri degli altri…
Se allontano il mio sguardo dal mio egoistico centro, penso di essere stata molto fortunata perché ho potuto scegliere anche di mozzarmi le ali, a differenza delle ragazze afghane e iraniane che non possono studiare, vestire all’occidentale o delle bambine costrette a subire violenze e a sposarsi anziché giocare (com’è nel loro diritto).
Volando alto, al di sopra di noi stesse, trovo sempre più presente una serie di contraddizioni infinita: da una parte noi donne che ci”masturbiamo “ il cervello, cullandoci nella nostra solitudine interiore perché dopo il ’68 siamo ancora qui a parlare della parità e del fatto che tuttora ai posti di comando ci sono “loro”, gli uomini. Dall’altra assistiamo in contemporanea alla vergognosa mattanza delle donne vittime di quell’uomo che troppo spesso arma la sua mano assassina e alla tragedia che investe le donne di molte parti del mondo, anch’esse agnelli sacrificali di culture e sistemi brutali e retrogradi (per usare un eufemismo!!!).
E allora cosa dire della vita e della libertà delle donne??
Ogni caso è a se stante, a secondo della fortuna o sfortuna…nessuno sceglie di nascere in un posto o in un altro, in una famiglia o nell’altra…
Una cosa è certa: che tutti (uomini e donne ancor di più) hanno il diritto sacrosanto della libertà di decidere del proprio futuro, di esprimere il proprio pensiero nel rispetto delle diversità, di essere se stessi.
Credo che la strada da percorrere sia ancora lunga perché non si tratta soltanto di far cambiare il pannolino ai padri…ma c’è molto di più da acquisire e da realizzare.
Rimuovere le differenze, pareggiare le situazioni tra uomini e donne e fra donne è veramente un percorso lungo e accidentato che necessita impegno e soprattutto volontà da chi ha il potere di cambiare le cose. In questo ambito la Globalizzazione ancora non ha sortito risultati positivi, anzi è un processo appena avviato.