- Visioni
Mia madre aveva un dono particolare che lei chiamava sesto senso. Vero è che fin da ragazzina presentiva accadimenti premonitori. Ad esempio, durante la guerra, andando da Trani a Isernia, dove risiedevano i nonni paterni, arrivata a destinazione, alla casa del paese, fu presa da un’improvvisa agitazione. Costrinse i nonni a ripartire immediatamente con lei per Trani. Alle 12 in punto, Isernia fu bombardata.
Ricordo che era colta da fulminei Déjà Vu, diceva di sapere la frase o il movimento dei corpi che sarebbero stati di lì a poco. In me col tempo si è manifestata la stessa propensione. Visionaria e visiva, spesso mi capita perfino di fare fiorire parole da un’oscurità lontana, ancestrale. Prendono possesso nella mente e, come in attesa, sanno che si dispiegheranno in una linearità di pagina, agganciandosi l’una all’altra in un discorso compiuto.
Tutto emerge e sapendolo cogliere da segni impercettibili, l’intellegibile diviene chiaro, cammina da antiche zone, le culle delle civiltà, ma ci appartiene da sempre, dall’epoca prenatale, risale per essere zona luminosa.
Marina