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OTTOBRE ROSA: LA MIA CAMPAGNA PER LA PREVENZIONE DEL TUMORE AL SENO

OTTOBRE ROSA: LA MIA CAMPAGNA PER LA PREVENZIONE DEL TUMORE AL SENO

Mi chiamo Maria Antonietta Auditore, vivo in Veneto e 3 anni fa, all’età di 47 anni ho scoperto di avere un tumore al seno.
Per formazione e per professione sono sempre stata attenta alla prevenzione e dai 40 anni avevo iniziato a fare una mammografia ogni anno.
Ma dopo qualche anno si è ammalata mia mamma, avevo i bambini piccoli ed ero tanto impegnata anche con il lavoro…insomma una vita piena, tipica della donna di quell’età.
Per questo mi sono dimenticata di me stessa, non ho più fatto i controlli, e quando ho sentito il nodulo ero convinta di avere fatto l’ultima mammografia l’anno precedente, invece erano passati 5 anni.
Da lì è iniziata una battaglia lunga, complicata e difficile che ha segnato me e la mia famiglia.
Durante le lunghe mattine di chemioterapia in ospedale, molte come me lo avevano scoperto quando era già sintomatico, tante donne al di sotto dei 50 anni… altre, invece, erano state coinvolte nello screening per il tumore al seno, cioè dai 50 anni in poi venivano chiamate a fare una mammografia ogni 2 anni e quindi lo avevano scoperto ad uno stadio più precoce.
Se solo me ne fossi accorta anche soltanto un anno prima il percorso di malattia sarebbe stato più breve, più facile e meno dispendioso in termini di cure e di congedo dal lavoro.

Passano i mesi e comincio a documentarmi, scopro che da anni si parla di anticipare l’età dello screening mammografico , perché negli anni in quella fascia d’età l’incidenza è aumentata e la diagnosi precoce è fondamentale.
Ci sono linee guida internazionali che indicano la necessità di anticipare l’età per lo screening mammografico e soprattutto si parla di personalizzazione del percorso diagnostico per ogni donna e di stratificazione del rischio.
Ed è così che, con l’associazione Padova Bene Comune a cui appartenevo, parte la petizione “Firmiamolo e Fermiamolo” per chiedere alla regione Veneto di abbassare l’età dello screening mammografico ai 40 anni.
Tante donne si sono mobilitate per aiutarmi: sorelle di malattia, mamme dei compagni di scuola dei miei figli e le loro insegnanti, il Tribunale del Malato, l’associazione Volontà di Vivere e tante altre…
Dopo un anno e mezzo abbiamo raccolto in tutto il Veneto più di 12.000 firme.
E si va ancora avanti: sono riuscita a portare questo progetto anche in campagna elettorale per l’elezione del Consiglio della Regione Veneto del 20/21 settembre 2020.
E si va ancora avanti: questa richiesta è diventata anche una mozione presentata in Senato un anno fa…
E si va ancora avanti: passata l’emergenza Covid ci si dovrà rendere conto dell’importanza della diagnosi precoce e che la prevenzione non è una spesa per la collettività ma un investimento sulla salute futura della popolazione.

PADOVA, 24 OTTOBRE 2020.

Maria Antonietta Auditore

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