Buon primo martedì di Aprile!
Oggi prende avvio la rubrica primaverile “Tutto capita d’improvviso”
Scrive Ilaria Goffo, l’autrice della narrazione che state per leggere:
“Carlotta – la protagonista del racconto- ha capito che deve iniziare a lavorare con i limiti insiti in sè. E chi non ne ha?
Ma la “sorellanza”, il sostenersi tra donne è un aspetto importante per non sentirsi sole o aliene. A quante di noi è capitato di capire, di prendere consapevolezza che le barriere non le creano gli altri, ma noi?
Buon viaggio a tutte quelle donne illuminate che prima o poi capiranno che la libertà a volte, o spesso, è uscire dai muri che la mente nostra costruisce, frutto di esperienze passate, di valori tramessi, di educazione, di modelli o di luoghi dai quali bisogna uscire, soprattutto da quelli della mente.
E importante uscire dalle stanze strette delle nostre “elucubrazioni” e aprire le finestre perché entri aria nuova attraverso una consapevolezza improvvisa del proprio valore individuale, a prescindere dal risultato, dal giudizio, dal pregiudizio che possono condizionare il nostro cammino di “crescita”
Frida Kahlo diceva “Armati contro tutto ciò che non ti rende libera. Ribellati contro tutto ciò che ti incatena”.
Racconto
Giocare a carte con le parti di noi.
Carlotta è al tavolo con le amiche e giocano a carte.
“Se vinco io- dice Carlotta-sarò libera di fare quello che voglio”. E alza un bicchiere di vino in alto.
Beatrice: “Buon proposito, brava!”
La partita va avanti e la partita la vince proprio Carlotta.
Le amiche scoppiano a ridere e con un grande applauso una di loro: “Carlotta ora puoi fare quello che vuoi, sei libera!”
Carlotta risponde: “Domani ragazze faccio qualcosa che non ho mai fatto!”
Beatrice: “Beh ma potevi farlo anche prima no?”
Carlotta replica: “Hai ragione, ma oggi davanti a voi prometto che supererò un mio limite, quello di dover sempre assecondare gli altri e più di tutti la mia testa così cocciuta, testarda, riluttante!”
L’amica più saggia del gruppo, Ginevra: “Mica lo avrai fatto anche con noi?”
Carlotta risponde: “No con voi sono sempre stata libera, credo di esserlo sempre stata meno con me stessa, ponendomi limiti laddove non c’erano e paure dove non esistevano”
Beatrice la guarda e dice: “Beh sei coraggiosa a voler superare te stessa, è una grande sfida! La più difficile che ci sia!
Carlotta: “Non voglio essere in competizione con nessuno, voglio solo provare a capire fin dove posso arrivare, so che posso giocare con i miei talenti, ma li tengo lì sempre nascosti, sempre che io ne abbia, magari scopro che non erano quelli che pensavo”
Ginevra: “Che non diventi un lavoro troppo faticoso, Carlotta”
Carlotta: “Voglio provare il gusto della libertà dai pensieri sasso, – li chiamo io -, quelli che mi portano giù e mi dicono sempre, che non è la cosa giusta, il momento giusto, la persona giusta, il posto giusto”
Voglio essere libera di sbagliare senza poi sentirmi profondamente piccola”.
“Carlotta- replica Beatrice- tu per noi sei una grande amica, e hai tanto da insegnarci, per noi sei molto, e non vediamo nulla che tu possa cambiare”.
“Io, invece- dice Carlotta- sento che ho tanto ancora da fare, da provare, e da sbagliare, ma voglio farlo amando quella bambina interiore che è in me”.
Beatrice: “Cara Carlotta, hai vinto la partita, ora prenditi la tua libertà, ma non essere troppo severa, potresti farti male… è come il vino bevine un sorso per volta”
Carlotta: “Sapete che faccio ragazze, iniziamo da questo, prendete la borsa e usciamo offro io, andiamo al caffè vicino alla spiaggia, dedico questo primo brindisi a noi, donne, sempre pronte a ripartire, a ricucire tutto e andare avanti”.
Beatrice: “Guarda che era solo una partita a carte! Possiamo solo brindare e stop. Sai che risate!”
Carlotta: “Troppo facile, ora si fa sul serio, prendete le borse, offro io, questo è il primo passo verso una nuova me, e se ci va ci mettiamo a…. “
Ginevra: “Non fare progetti, lascia che sia, sei già sulla strada, tutto il resto verrà!”
Carlotta: “L’ho sempre detto che ho delle grandi amiche!”
Ginevra: “Il punto è che tra noi donne dovremmo sostenerci e noi ti sosterremo in questa vincita a carte!”
Carlotta: “Questa vincita a carte è una scommessa con me stessa capite amiche mie?”
Beatrice: “Ok, adesso che ti sei spiegata per bene, io un vino lo avanzo, però ti svelo un segreto, anche io sai ho dei limiti che devo vincere o paure, diversi dai tuoi, solo che adesso non sono pronta a provare, ho bisogno di sentirlo … come è successo a te giocando stasera!”
Carlotta: “Io ti facevo così sicura … non vedevo paure e limiti … in te!”
Beatrice: “Scherzi, li nascondo bene, ma i miei tacchi mi danno una carica meravigliosa, quando li metto mi sento così felice!”
Carlotta: “Bea mi fai troppo sorridere”!
Beatrice: “Giuro, prova a salire su un tacco senza cadere, camminaci sopra, e poi mi dici!”
Carlotta: “Uhm, prendi la borsa dai!”
Ginevra: “Ok ragazze la prossima partita la vinco io, così vi porto a ballare e sapete dove li mettiamo i limiti?”
Beatrice: “Deve essere questo il sapore della libertà, il sapore della libertà che vale di più!”