Di Elena Milani
Introduzione di Marina Agostinacchio
L’autrice mi racconta che La famiglia Righi si trasferisce, prima dei tempi della guerra, sul’Appenino emiliano, in una Borgatina del comune di Grizzana Morandi, situata a 750 metri.
I fratelli Righi tra cui il nonno di Elena ereditarono la casina. Ogni fratello ebbe una parte.
Elena è nata a 7 km da quel luogo della sua giovinezza.
Il nonno mise le mani sulla casa di sasso ereditata e disabitata; dista 5 km dal paese collinare.
La svuotò la tirò giù e ne fece una nuova..
Il nonno amava andare di estate perché lì era un po’ più fresco, inoltre essa era collegata a in castagneto di loro proprietà che ora è della famiglia di Elena e del figlio.
La casa veniva anche usata per andare a funghi, a maroni. Vicino vi era, poi, un orto enorme.
Ora una piccola comunità di giovani ha comprato questa casa collinare. Vive allo stato semplice. Va a Bologna per lavoro e poi rientra nel borgo.
La comunità vive dei prodotti biologici della terra.
A Elena piace tornare lì e vedere vivo questo posto magico della sua giovinezza, tenuto in vita da questi giovani operosi.
La narrazione di Elena
Quando posso vengo qui.
La storia di questo luogo ha radici di sangue che vengono da lontano ed io me lo sono ritrovata non so in che modo, Dio ha voluto che fosse messo al sicuro.
Ho detto tante volte che ci venivo da piccola coi i nonni .
Stamattina da qui ,ho percorso la ‘cavedagna’
in mezzo ai castagneti fra salite e discese ed ho raggiunto la Collina ,il borgo in cui i Righi,quindi anche mio nonno, hanno vissuto da ragazzi, da giovani.
Mio nonno ereditò la sua parte,una casa di sasso malmessa ed io ricordo quando lui la tirò giù e la ricostruì da solo con l’aiuto di mia nonna.
Divenne la loro residenza estiva per il periodo dei funghi e dei marroni.
Io andavo spesso con loro, avevo amici nella borgata ,giocavamo tutto il giorno ed andavo giù per il grande orto pieno di ortaggi ed alberi e ,raggiungendo il sentiero ,percorrevo il bosco fino a qui ,il Castagneto.
Li aiutavo poco,ruzzolavo sui cardi,coglievo fiori, li ascoltavo,trattenevo i gesti,le parole di cui ho fatto tesoro fino ad oggi ed oggi sono piena di Loro.
E stamattina sono tornata attraverso il solito tragitto, alla Collina ,la casa è disabitata, non conosco i proprietari, mi fa tristezza,non siamo riusciti a trattenerla. Il castagneto invece sì, per volontà di mia nonna è stato donato ad Alessandro e ci è rimasto e Renzo ha costruito questa piccola specie di baita e continua il lavoro del nonno che da lassù lo guarda,ci guarda…sembra contento.
La cosa meravigliosa è che da poco, la Collina è abitata in pianta stabile da un gruppo di famiglie di giovani che vengono dalla città .
Erano tutti lì stamattina, un gruppo di bambini piccoli, quasi tutti biondi mi sono corsi incontro, una bimba dagli occhi di mare ,avrà avuto tre anni, mi ha detto ‘io sono Carmen ‘ ed un cane grigio e riccioluto si è strofinato sulle mie gambe.
Era un asilo a cielo aperto.
Una giovane madre stava allattando al seno un neonato che mi ha stretto l’indice con la forza di Ercole. I giovani genitori stavano lasciando i figli ad una giovane puericultrice prima di andare al lavoro.
Io ho indicato l’oratorio e ho detto loro che lì dentro c’era una statuetta di sant’Antonio senza il mignolo, perché al tempo di guerra una bomba sfondò il tetto risparmiando il santo e da allora tutta la borgata divenne devota del santo.
Ecco perché statue di santi Antonio hanno attraversato la mia vita ,uno rifinì dentro la bara della bisnonna Adelina, ricordo bene….ed io ,poco tempo fa ne comprai una in Portogallo e me la tengo in vetrina….
I ragazzi mi hanno detto che la statua c’è ancora, ma non hanno fatto caso alla manina sciupata…ci guarderanno.
Comunque che bello vedere la borgata che da deserta ha ripreso vita e che bello che quel pezzo mio di radice,di mondo, di cuore ,sia vivo .
La vita è un sangue che scorre a volte come un fiume sotterraneo e ,quando sembra essere scomparso, ecco che riaffiora, magari non nello stesso letto ,ma in ramificati affluenti che portano alla stessa sorgente d’amore e tutto ritorna, tutto torna e mi dice ‘hai fatto bene bambina,noi ti abbiamo sempre seguito anche se non eravamo lì con te’.
Grazie
Elena