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Sabato Monologhi: Il Monologo “Il Discorso sulle donne” dalla voce di Glenn Close

Sabato Monologhi
Breve introduzione di Marina Agostinacchio

Quest’oggi ascolterete il Monologo “Il Discorso sulle donne”, con Glenn Close nel ruolo della Marchesa di Merteuil, tratto dal film del 1988 “Le relazioni pericolose”.

Il film è ispirato al romanzo epistolare di Pierre-Ambroise-François Choderlos De Laclos.

Ascolta Glenn Close al link: https://anchor.fm/lastanzadellevoci/episodes/Il-discorso-sulle-donne-monologo-di-Glenn-Close-e1n17i1
Monologo tratto dal film “Le relazioni pericolose”

“Il discorso sulle donne” monologo di Glenn Close
Siamo nella Parigi del Settecento. Lo scopo del romanzo da cui è tratto il film è quello di mettere in mostra il cinismo, i giochi di potere e di seduzione che si nascondevano dietro la bella facciata della società aristocratica di fine Settecento. La protagonista è la La Marchesa di Merteuil, vedova e apparentemente rispettabile, donna invece cinica e manipolatrice. Questa aveva sviluppato un talento per l’ascolto e l’impassibilità che le avevano aiutata a passare inosservata e imperturbata per giungere ad occupare un ruolo preminente nell’alta società.

Testo del monologo
Non avevo scelta, vero, sono una donna. Le donne sono obbligate ad essere molto più abili degli uomini. Potete guastarci la reputazione e la vita solo con poche parole ben scelte, quindi è chiaro che io non ho dovuto inventare solo me stessa, ma espedienti di fuga a cui nessuno aveva mai pensato, e ci sono riuscita, perché io ho sempre saputo che sono nata per dominare il vostro sesso, e vendicare il mio. quando feci l’ingresso in società avevo 15 anni e io già sapevo che il ruolo cui ero condannata, vale a dire stare zitta e obbedire ciecamente, mi dava l’opportunità ideale di ascoltare e di osservare; non quello che mi dicevano, che non era di alcun interesse, ma tutto quello che la gente cercava di nascondere. Ed ho esercitato il distacco. Imparai a sembrare allegra, mentre sotto la tavola mi piantavo la forchetta nel palmo della mano; e finii per diventare una virtuosa nell’inganno. No, non era il piacere che cercavo era la conoscenza. e consultavo i più rigidi moralisti per la scienza dell’apparire, i filosofi per saper e cosa pensare e i romanzieri per capire come cavarmela; e alla fine ho distillato il tutto in un principio meravigliosamente semplice: vincere o morire. Se io voglio un uomo è già mio se ha qualcosa da dire si accorge che non può, e tutta la storia è qui. Io vi volevo ancora prima di conoscervi; lo esigeva la mia presunzione. poi quando incominciaste ad inseguirmi io vi volevo da morire. la sola volta che mi sono sentita dominata dal mio desiderio in una singolar tenzone.

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