REWIND
Luisa Mazzone legge un testo di Paolo Farina
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Testo:
Vivere. Chissà cosa vorrà dire. Nasciamo tutti senza saperlo. Cresciamo ascoltando da tutti lezioni di vita. Non facciamo in tempo ad essere giovani e adulti che già ci avviamo verso la fine, mentre continuiamo a interrogarci sul senso della vita.
Eppure nessuno vuole scendere dal carro. Salvo le dovute eccezioni, ovviamente. Quelle non mancano mai…
Ok, ricominciamo. L’attacco è troppo lugubre. Tipico di un compleanno datato “anta”.
Rewind.
In fondo, non c’è bisogno di sapere a che serva la vita. Se veniamo da qualche parte e verso qualcosa siamo diretti. Basta viverla la vita, gustarla attimo per attimo, non lasciarsela sfuggire, come sabbia tra le mani, prima di averla stretta almeno per un attimo. “Carpe diem” diceva Orazio. Che poi, secondo me, il 99,9% di quello che lo citano non ha la più pallida idea di che cazzo intendesse davvero il sommo poeta…
Rewind.
Tu vivi. Che meraviglia. Una sorpresa ogni giorno. Come quando, in una salita d’alta montagna, superi un valico e un nuovo scenario si offre ai tuoi occhi. Quante volte avrai usato l’avverbio “ormai”, convinto di aver visto tutto, di sapere tutto, di aver provato tutto. E poi la vita ti smentisce, ti offre nuove esperienze. Ti sorprende…
Rewind.
Amo vivere. È l’unica cosa che so fare. Mordo la vita. La attraverso anche quando fa male. Mi innamoro, piango, rido, salto, ho paura, cado, sbaglio, imparo, scherzo, di nuovo rido, mi arrabbio, urlo, sto zitto e ascolto, osservo e godo. Credo, spero, poi dubito, poi spero ancora. Poi condivido. Poi ancora amo. Poi soffro. Poi sono felice.
E … sono VITA!