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Poesie da una stanza

abituarsi ai silenzi
trascinare i passi tra le mura della casa riappropriarsi degli spazi consueti
e dimenticati / sfogliare i libri ingialliti
si rinnovano le abitudini con sguardo amoroso il consueto tutto acquista un significato nuovo compagno di un viaggio interiore
che resiste al tempo e allo sfaldarsi delle cose
*
Aprile, esala l’aria la luce.
A perdita d’occhio il verde svapora sulle colline sinuose intinge il colore nella terra pregna di seme
S’affaccia sull’orlo della gioia – urgente
la vita redenta dal sonno
è ingenuo il ritorno nel mutamento
non c’è rimorso .
L’estasi irrompe. Io resto
e tutto mi riguarda
*

S’infrange la clessidra.
Indecisa s’innalza la polvere / e si disperde attratta dalla forza primordiale .
Esita la luce eterea
dinanzi all’ultimo gradino
porge la mano l’accompagna
danza e giravolta fa l’inchino leggiadra sorvola preziosa
come un velo da sposa.
Rivela.
*
Nadia Chiaverini

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