Per gli egizi il cielo è DONNA
Xenula Tintici presenta un testo interessantissimo tratto dalla pagina di Monolitum (il simbolismo della piramide nelle antiche civiltà)
Marina Agostinacchio presenta in coda al testo di Xenula Tinti un estratto da “Il ritorno di Lilith” (Lilith, la dea delle due notti),di Joumana Haddad
Gli egizi immaginavano il cielo in tanti modi diversi, ma di sicuro l’aspetto più importante era incarnato dalla dea Nut.
Ciò crea un forte contrasto con la maggior parte delle altre mitologie, che vedono nel cielo un padre celeste.
Nut era una delle divinità della Grande Enneade, ossia il gruppo delle nove divinità principali della mitologia egizia.
Sorella e sposa del dio Geb, la Terra, ebbe cinque figli: Osiride, Horus, Seth, Iside e Nefti; dall’unione con Seth invece sarebbe nato Anubi, il dio dalla testa nera di sciacallo.
La dea solitamente è raffigurata come una donna nuda, ricoperta di stelle. Spesso la sua pelle è blu perché questo colore simboleggia la vita e la rinascita oltre che il cielo notturno.
Nei contesti in cui è raffigurata con la pelle giallastra, si vuole evidenziare il suo aspetto di essere immortale, di dea Madre da cui tutti hanno origine.
Per gli egizi, siamo figli delle stelle…
La sua posizione inarcata esprime il suo potere nel cielo e sugli oggetti celesti.
Secondo un antico mito, la dea Nut ingoiava il sole ogni sera e lo partoriva la mattina dopo in un eterno ciclo di morte e rinascita. Il cielo quindi è donna poiché custodisce in sé il dio del sole Ra che, dopo aver viaggiato all’interno del suo corpo durante le ore della notte, è pronto a rinascere sul mondo.
Una visione del cosmo così poetica, profonda e simbolica da essere commovente.
“Io sono Lilith, la dea delle due notti che ritorna dall’esilio…
Io sono Lilith, la donna-destino. Io sono la notte perchè sono il giorno, il lato destro perchè sono il lato sinistro, e il sud perchè sono il nord… Io sono Lilith dai candidi seni. Irresistibile è il mio fascino perchè i miei capelli sono di fuoco e lunghi, e di miele sono i miei occhi. La leggenda narra fui creata dalla terra per essere la prima donna di Adamo, ma io non mi sono sottomessa… Io sono Lilith / e ritorno dal mio esilio…”
(Il ritorno di Lilith di Joumana Haddad)