monologo finale “Alice” Lella Costa
SABATO TEATRO!!!
La proposta di oggi è il bellissimo monologo finale “Alice”, scritto da Lella Costa.
“Alice e la sua curiosità. Alice e il suo coraggio, la sua determinazione ad andare avanti comunque, a tutti i costi, pur di scoprire un altro pezzo di mondo, perché «io indietro non ci voglio andare
Alice che non avrebbe potuto essere altro che una donna, non soltanto per le sue virtù, ma anche per i suoi difetti, o debolezze, prima fra tutte la costante sensazione di essere inadeguata, inadatta, «sbagliata»”.
MONOLOGO:
“Perchè finalmente l’abbiamo imparato che c’è tempo soltanto se c’è un tempo, un tempo per ogni cosa.
Per sceglierne magari una sola di quelle cose impossibili, però poi realizzarla, costi quel che costi.
E arrivare in un posto per restarci, e guardare con gli occhi spalancati, perchè c’è un tempo per viaggiare e un tempo per costruire, un tempo per scappare e un tempo per guarire, un tempo per capire, lunghissimo, un tempo per spiegare, un tempo per perdonare, un tempo per perdere tempo.
C’è un tempo per cambiare e un tempo per tornare gli stessi di sempre, un tempo per gli amori e un tempo per l’amore, un tempo per essere figli e un tempo per farli, i figli, un tempo per volere una vita spericolata e un tempo per trovare un senso a questa vita – che è anche l’unica che abbiamo.
C’è un tempo per raccogliere tutte le sfide, un tempo per combattere tutte le battaglie, un tempo per fare la pace, un tempo per esigerla, la pace.
C’è un tempo per dire e un tempo per fare – e non è detto che di mezzo debba per forza esserci una barca. A volte basta uno sguardo, a volte basta una scheda elettorale.
C’è un tempo per innamorarsi – prorogabile. C’è un tempo per ballare e un tempo per aspettare, un tempo per correre, un tempo per il silenzio. E se c’è un tempo bellissimo per ricordare allora ce ne deve essere anche uno calmo per dimenticare ma senza perdere e senza perdersi..
Perchè se c’è un tempo per dormire e uno per morire, forse; forse se siamo sempre stati bravi e attenti, e continuiamo a tener gli occhi spalancati allora, forse, c’è anche un tempo infinito per sognare…”