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monologo di Susie, tratto dal film “Amabili resti”

Introduzione di Marina Agostinacchio
Oggi per Sabato Monologo, vi propongo il monologo di Susie, tratto dal film “Amabili resti” diretto da Peter Jackson

“Amabili resti”, di Alice Sebold, è un libro che lessi anno fa e da cui fui catturata per la storia e la scrittura coinvolgente.
La protagonista è Susie, una quattordicenne che è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa.
Lei ci narra la sua storia dal momento della sua scomparsa, segue le indagini della polizia e del padre a cui era molto legata, indicandogli il vero colpevole del suo omicidio.
“Le vite dei genitori, dei fratelli e degli amici di Susie, spezzate dalla sua tragica scomparsa, vengono raccontate con lo spirito allegro e senza compromessi dell’adolescenza”.
Susie saprà coinvolgere i coprotagonisti del romanzo-giallo e i lettori e a fare ritrovare in tutti un rapporto equilibrato con il dolore del mondo.

SUSIE
Mi ricordo quando ero molto piccola. Troppo piccola per vedere oltre il bordo del tavolo. C’era una
palla di neve. E mi ricordo il pinguino che viveva nella palla. Era tutto solo lì dentro. Ero preoccupata
per lui.
Mi ricordo la macchina fotografica per il mio compleanno. Mi piaceva come una foto riuscisse a
catturare l’istante, prima che se ne andasse. Era questo il lavoro che volevo fare da grande: la
fotografa naturalista. Mi immaginavo che da adulta avrei seguito le tracce di elefanti selvaggi e
rinoceronti. Ma per ora mi dovevo accontentare di Grace Tarking. È strano i ricordi che ti rimangono.
Mi ricordo quando andavo con papà alla discarica della fattoria dei Connors. Ha un ché di affascinante
come la terra inghiotta le cose tutte intere. E mi ricordo la ragazza che viveva lì, Ruth Connors. A
scuola i ragazzi dicevano che era strana. Ma ora so che lei vedeva cose che gli altri non vedevano. E mi
ricordo la cosa peggiore che sia mai accaduta alla nostra famiglia. Quando il mio fratellino smise di
respirare. E mi ricordo la luce negli occhi dei miei: il sollievo. Non eravamo persone così, quelle
persone sfortunate a cui capitano cose brutte senza motivo. Nonna Lynn mi predisse che avrei avuto
una vita lunga e felice perché avevo salvato mio fratello. Come al solito, nonna Lynn, si sbagliava. Mi
chiamo Salmon, come il pesce. Di nome, Susie. Avevo 14 anni quando fui uccisa, il 6 Dicembre 1973.

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