Due scrittrici. Due poesie
Quella di Isabella Moretti appare come una di quelle visioni accompagnate da sensazioni, immagini che solo il sogno può regalarci.
Segni che criptati, anticipatori di ciò che sarà.
Isabella Moretti
Vengono da chissà quali luoghi
le voci di un dove, di un quando
noto a sprazzi, sicuro a tentoni
segni di vecchi tagli, escissioni
di cisti da decifrare
aloni che si sollevano
dalla sostanza delle cose,
cenni smorti, allusioni
che allontanano l’occhio
dall’ovvio.
Così punge la vespa
là dove assai più tardi
giungerà la coscienza del dolore.
Il resto, tutto intorno,
è superficie.
poesia tratta dall’ ultima raccolta A dimora, Edizioni Progetto Cultura, Roma, 2022.
Il testo di
Maria Felicia Gelonesi pare sospendere nei profumi, nei colori, nelle sensazioni gli addii senz’altro riferiti al mese di settembre, ma forse l’autrice ci suggerisce anche ad altri tipi di addii.
Quello che lascia la stagione è il segreto di quello che verrà anche nella parola rinnovata.
Ore indorate d’ autunno
ad ascoltarmi
Nel nocciolo dell’ ultimo pesco
il segreto di un’ altra stagione
non svela
rinnova parola
Nell’ uva , nel mosto
nel vino inviolato d’amore
Come musica offerta
ai fumi di novembre.
Gli addii sembrano uccelli
dispersi in volo.