Nuova proposta di lettura poetica
“Le conversioni dell’amore” – Kolibris edizioni – di Carmen Grattacaso
Ancora una volta Carmen Grattacaso ci sorprende con un nuovo libro. Quando sembra che potremmo conservare, in una nicchia segreta della nostra anima, la memoria delle parole di questa poetessa, ecco risalire dal segreto delle stanze psichiche di Carmen scene di vita in cui ognuno di noi può riconoscersi. Le storie stese sulla pagina da uno scrittore ripetono da secoli noi, come in un rimando di specchi; la differenza la fa il come il poeta vero sa dire quel vero che ci fa sbandare per una magica combinazione di sortilegio linguistico.
E’ il caso di Carmen Grattacaso che ringraziamo per questo nuovo dono.
Due testi tratti da “Le conversioni dell’amore”
Il solito buio.
Siamo ormai compagni di sere
fatte di venti caldi.
Non sappiamo che farcene
della notte furba degli altri.
Vogliamo quelle mani e quegli occhi
Non altro, né altri.
Vogliamo posare il capo
Su quelle spalle,
carezzare quel viso,
baciare quelle labbra.
Ma non è possibile.
Allora che sia il buio
A prenderci, a cullarci,
a portarci a casa.
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Scarpe larghe di solitudine
piedi vi ballano
quasi simili a barche
scarpe barche
che onda non tocca.
Solitudine senza maniche
una tunica che non finisce mai.
Cammina sul cemento
e cenere le finisce sul capo
e di qua e di là
va sbattendo contro i muri
perché è cieca la solitudine.