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L’incendio

Di Lisa Manno Sforza

 

Estate 2021

Giuseppina Lisa Manno: incendio… Da qualche tempo vivo in Sicilia. La mia casa si chiama casafarlisa dal nome dell’antica contrada e forse della proprietaria, è stata da quello che ne ho saputo una casa di donne che poi l’hanno lasciata in eredità ai figli finchè per caso nel 2010, durante una vacanza mi sono trovata per una serie di circostanze parecchio intricate, ad acquistarla io.Era completamente diroccata ed abbandonata da almeno 30 anni e i terreni intorno incolti e lasciati a pascolo. con l’aiuto di mia figlia valentina che è una architetto e designer l’abbiamo trasformata, ora è anche una casa vacanza e teniamo anche corsi di yoga botanica cucina …

l’anno scorso di questi tempi a giugno è accaduto un evento e scrivo le sensazioni ed i timori che mi hanno colpta.Martedì hanno preso fuoco le stoppie del terreno vicino al lato ovest della casa e abbiamo avuta una nuova avventura con il fuoco…

Per fortuna a fatica ce l’abbiamo fatta, io, la ragazza albanese, l ‘estetista che era venuta x farmi i piedi…poi il vicino di terreno con il trattore.

Siccome il vento lo spingeva nel suo terreno e un ulivo sul confine stava bruciando dentro, concitata ho chiamato i pompieri.

Quando vedi il fuoco che avanza e tu sei lì e ti senti spettatore impotente, una ridda di emozioni e paure ti attanaglia, sono sensazioni ancestrali, difficili da descrivere perché sono rapidissime e ti accorgi che sono evidentemente antiche, riaffiorano dal tuo passato, da un vissuto che magari è stato di un’altra vita.

Nel mio caso, sono passati giusto 2 anni, da quando per un’esplosione di una catasta di rami e sterpi, mia figlia rimase fortemente ustionata, e io non potrò mai più dimenticare.

I pompieri erano impegnati in un grosso incendio non lontano e mi hanno detto che non potevano venire subito. Abbiamo iniziato a portare dei secchi d’acqua, ma il terreno era molto caldo, io non riuscivo perché avevo delle scarpe di tela traforata e gli sterpi bruciati erano di cardo mariano spinosissimi e mi si infilavano pungendomi i piedi.

Avevo già chiamato il giardiniere che dopo un bel pò è arrivato con il suo aiutante che è il marito della ragazza, che lavora per noi, glie l’avevo presentato io per aiutarli entrambi nel lavoro…

Evidentemente erano rimasti dei tizzoni nel mucchio, che avevano bruciato la mattina alle 6, che poi hanno alimentato il fuoco.

Erano le 4 e mezzo del pomeriggio, mi stavo a stento concedendo una pedicure, che ho i piedi a pezzi per il gran lavorare e camminare per la casa, il giardino, il terreno…, il giardiniere quando finalmente ha risposto alla mia chiamata, mi dice che era lontano e gli ci volevano più di 10 minuti per arrivare, le fiamme intanto viaggiavano raso terra, se non fosse devastante e terribile sarebbe stupefacente da vedere, come si espande velocissimo e avvolge tutto. Stavano superando il muretto di confine e erano vicinissime al recinto dei cani, la gomma dell’acqua era distante più di 10 metri.

Noi abbiamo riempito dei secchi e la ragazza albanese con su i miei stivali, faceva su e giù…dalla pompa agli sterpi.

Quando é arrivato il giardiniere con Tito , il marito di Jenny, ormai era quasi tutto fatto … ho pensato con sollievo che erano arrivati gli uomini e che tutto si sarebbe domato .

Ho provato una sensazione positiva quasi tribale, gli uomini ci proteggono, ci difendono, il loro supporto è decisivo…in fondo si ma noi ce l’eravamo cavata già fin li da sole.

Pino è riuscito a giuntare due pompe e cosi siamo riusciti a portare l ‘acqua all’ulivo che continuava a bruciare.

la Valy, mia figlia, era dentro in casa e non si è accorta per fortuna, gli ospiti sguazzavano nella vasca idromassaggio e siccome son giovani non si sono accorti di niente… Ho richiamato i pompieri e gli ho detto che ce l ‘avevamo fatta da soli di non venire più. La ragazza, Jenny, è stata fondamentale, si merita un premio, il vicino dopo l ‘iniziale aggressione , che questi sono cosi, prima giudicano e aggrediscono, poi capiscono e semmai fanno, si è calmato e passato il pericolo per il suo terreno, ci siamo quasi presentati che non lo conoscevo, e se n’é andato.

Mentre stravolte ci riposavamo in cortile all’ ombra, e stavamo bevendo dell’acqua e ai bambini di Jenny ho dato dei ghiaccioli, esce da casa sua la Valy e passa per entrare da me , ci guarda e dice… beh ma a me un po’ di merenda no ???

Insomma un’avventura, bastava un attimo, ed avrebbe bruciato gli alberi ed era sotto i muri della casa.

Gli uomini sono andati via, ritornati da dove erano arrivati, non sono entrati a salutare e a spiegare che forse non si erano accertati che tutti i tizzoni fossero spenti, non hanno accennato un scusateci…

Noi eravamo provate, io avevo il fiatone per il caldo e l’emozione, Jenny era paonazza per il caldo e le corse, i bambini al sicuro, mia figlia all’oscuro…tutto era sotto controllo.

Eravamo contente di essercela cavata praticamente da sole.

Ludovica la mia amica astrologa, dice che ho Marte in ariete retrogrado a Plutone, ecco tutto si spiega!

 

 

 

 

 

 

 

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