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L’arte come forma di liberazione di Anna Quatraro

INFRANGERE DIVIETI: VITA ARTE CORAGGIO

L’arte come forma di liberazione

Quello di oggi è un pezzo che riguarda ciascun essere umano

La testimonianza di Anna Quatraro è davvero interessante se si considera la minuziosa riflessione dell’autrice dello scritto dal punto di vista di chi vuole scandagliare in sé alla scoperta di sé.

Essere consapevoli delle proprie potenzialità creative incominciando ad esercitare l’esercizio del distacco emotivo.

Anna ci dice che l’arte diventa “una forma di liberazione dalle tossine emotive che ci trasciniamo dal lavoro o dai rapporti personali, andando a definire uno spazio di espressione e di liberazione”,

Buona lettura!

 

 

Vivere senza coraggio significa lasciarsi affossare dalla maleducazione, dalle critiche ingiustificate, da chi crede di farti un favore nell’esporre la propria opinione senza sapere se davvero ti possa interessare. Come cantano gli Smith, it takes strength to be gentle and kind anche di fronte a una rottura, una perdita, un abbandono. Essere forti, senza ostentare la propria forza, ma esprimerla attraverso una profonda consapevolezza di sé.

La lista delle persone che può privare dallo slancio creativo e infrangere, almeno in parte, l’ambizione artistica è potenzialmente infinita e non lo dico animata da pessimismo, né da una certa tendenza alla polemica. Per alcuni, è “divertente” mostrare il peggio di sé.

Sarebbe molto più sano e utile indirizzare l’oscurità, una volta chiamate a raccolta le proprie ombre, per cercare spiragli di luce nell’atto creativo, prima di aspettare che le persone imparino a comportarsi e a nutrire da sé la dote dell’empatia. Dunque, si tratta di sublimare il fastidio e l’intolleranza nei confronti di chi non merita la nostra attenzione.

Questa consapevolezza mi deriva dall’aver intrapreso “la via dell’artista”, un percorso scandito attraverso dodici tappe, corrispondenti in altrettante settimane. Questo libro è stato scritto dalla sceneggiatrice Julia Cameron e intende aiutare i lettori a far fiorire l’artista che, come un inquilino infiacchito e recalcitrante, alloggia nel profondo di ciascuno di noi.

L’arte diventa così una forma di liberazione dalle tossine emotive che ci trasciniamo dal lavoro o dai rapporti personali, andando a definire uno spazio di espressione e di liberazione. Sperimentare le proprie capacità artistiche vuol dire, almeno in parte, sottrarsi all’esercizio rigido e sterile della ragione e abbracciare uno sguardo nuovo verso di sé e gli altri, e verso la società nel suo insieme. Procedere in questa direzione non significa però rifiutare in toto le regole civiche, ma aprirsi a un’identità in divenire e capace di accettare le sfaccettature e le apparenti contraddizioni che abitano l’animo umano.

Cercare un equilibrio diverso, mutare il proprio punto di vista, accettando che non sia universale.

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