Introduzione di Marina Agostinacchio
Ancora una volta Dolores Biasiolo ci introduce in atmosfere descrittive sonore e luminose.
A riprova di ciò, ripropongo anche il suo scritto Il Violoncello, testo ricco di immagini sensoriali.
Sento il rumore dei miei passi lenti sul ponte di pietra,
dove attraversandolo posso ammirare il fresco bosco di faggi con le chiome soffici e leggere quasi da avvolgermi in un abbraccio morbido e accogliente.
Non ci sono rumori intorno, solo il gorgoglio fluido dell’acqua del fiume e un lieve fruscio di foglie, mosse da un leggero vento autunnale…
Il cinguettio dei pettirossi appena arrivati dalle montagne mi tiene compagnia…
Rimango seduta sul bordo di pietra ad ascoltare questa dolce melodia fino al tramonto e al sorgere della prima stella
Il violoncello
Caro violoncello compagno di giorni felici ma anche critici per non riuscire a prendere le note alla perfezione…
O trovarle adatte e adeguate per i miei componimenti…
Amico fedele e inseparabile addirittura da parlarti e darti un nome …
Come ho fatto io trasognato e assorto con i miei pensieri musicali di note leggere e dolci a lasciarti vicino al binario nella foga e nella confusione nel prendere il treno…
Ti ho abbandonato …
Come ho potuto…
Ti porgo la mano, il braccio, mi allungo, ma non riesco ad afferrarti …
Ti ho perso, come ho perso le mie note sul pentagramma, che ora è bianco e vuoto.