La domenica dei poeti
Ida Travi legge un suo testo poetico: “I grilli cantano”
Testo tratto dalla raccolta poetica: ‘La corsa dei fuochi’
Moretti&Vitali Editori 2006
Ascolta la voce di Ida al link: https://anchor.fm/lastanzadellevoci/episodes/La-domenica-dei-poeti-Ida-Travi-legge-un-suo-testo-poetico-I-grilli-e1m69qn
Bisogna proprio ascoltare la voce di Ida Travi per cogliere la necessità della parola di essere detta, cantata, viatico per avvicinarci al segreto di un cosmo cui apparteniamo e di cui siamo spettatori dentro a un tempo di visioni; bagliori in cui possiamo leggere le nostre antiche tracce di esistenza.
La voce della poetessa immerge in un mondo di cose parlanti, anime che si alzano a dire la propria esistenza con umiltà.
Il testo sembra una partitura musicale a sottolineare un susseguirsi di azioni rivelatrici di apparizioni. Tutto si manifesta e si fissa davanti agli occhi e dagli occhi diviene memoria grazie anche al gioco di “ritorni” di suoni lessicali e ciò favorisce con efficacia l’immersione in noi stessi.
Testo
(I grilli cantano)
I grilli cantano il canto quotidiano, la luce accende un ramo
un sasso, un legno in croce.
c’è il vento che fischia sotto la porta, la porta poi cigola, sbatte.
aspetta per terra, piantato per terra aspetta il ramo, il ramo aspetta
c’è un’ombra in preghiera, un canto.
Un essere trasale nella sera, tutto è sospeso e tace,
dell’oro è sceso sul ramo, sul sasso, sul legno in croce.
Il testo è tratto da La corsa dei fuochi Moretti&Vitali Editori 2006, ma anche dalla precedente opera poetica musicale, compositore M° Andrea Mannucci, in scena al Teatro Romano di Verona nel 2002. Qui nella versione cantata da Patrizia Simone, ripresa da You Tube.
La corsa dei fuochi è una raccolta di poesie per la musica. Con CD Audio
Leggo dalla descrizione che viene fatta di queste stanze poetiche di Ida Travi:
“In questa raccolta di poesie per la musica gli esseri umani si muovono come nel sonno di una sentinella o di un bambino. Sentinella e bambino parlano da soli, vanno trasognati e hanno gli occhi puntanti nel fondo della notte. Eppure sono al centro di una realtà. Cosa c’è nella visione d’una realtà? C’è una tazza, una culla, ci sono uccelli in volo, un albero, un fiume, un padrone, un martello. Un vecchio, un padre, una madre. Ci sono resti di una civiltà. Si vedono fuochi in corsa. È come se noi che guardiamo, qui e ora, nel tempo cosmico e per un soffio, fossimo ancora noi “gli antichi”.