Mirko Cremasco “Nere d’inchiostro”- da “Fatamaron, voci di stravento” Campanotto editore.
La poesia di Mirko Cremasco sembra sciogliere ogni accento sonoro in un canto di pregiata fattura creativa.
L’incontro tra umano e natura avviene in istanti precisi di sillabazione lirica, tesa a sottolineare una presenza cara, attraverso indizi che svolgono un ruolo di svelamento di cui solo la parola fissata sul foglio può accertarne l’esistenza
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Ascolta la voce di Tiziana Piras, durante la lettura del testo di Mirko Cremasco, al link:
Mi hai sempre parlato del cielo
delle sue nuvole
di come prendono forma
e dei nomi vaporosi e secchi
che ne accompagnano il viaggio
mentre si disfano come un gomitolo
o si fermano giornate intere
a pettinare gli alberi di pioggia.
La tua voce entra, esce dai rami
quelli del folto nocciolo
dove si nasconde raro lo scoiattolo
quelli orizzontali del melograno
protesi a scompigliare
capelli e anima
e quelli spogli, carichi di frutti
delle colazioni d’autunno
dalla finestra della tua cucina
con le orecchie nere a osservare
il volo mattutino degli uccelli.
E ovunque ti trovi lascio sempre
le mie impronte nere d’inchiostro.