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Il borgo di oggi è Pasturo

Il mio borgo: tra immagine e psiche
Oggi, Pasturo di Caterina Silvia Fiore

LA MIA PASTURO

Dal LIBRO “LOMBARDI PER SEMPRE ” EDIZIONI DELLA SERA.

Pasturo è piccola, silenziosa, bellissima. Al pari di un bimbo pauroso che si aggrappa alle

gonne della mamma, si inerpica sul fianco della grande montagna che la sovrasta, quasi per

chiederle protezione. (Antonia Pozzi).

Ho voluto iniziare questa breve descrizione di Pasturo, piccolo comune situato nella conca della Valsassina, con una meravigliosa narrazione
di Antonia Pozzi, una delle voci poetiche più rappresentative ed emozionanti del primo novecento italiano.
Poetessa illustre dalla vita breve (morì a soli 26 anni) la cui famiglia ( il padre Roberto Pozzi era un Podestà ) aveva stabilito a Pasturo la sua seconda residenza, descriveva questa piccola comunità montana come “il luogo della verità” dove finalmente ella poteva ricongiungersi con le sue amate montagne , considerate da lei stessa come Grandi Madri e dove finalmente poteva immergersi nella natura tanto amata. Pasturo era il luogo dove traeva le maggiori ispirazioni per creare le sue poesie ed era qui, a Pasturo, che in vita aveva espresso il desiderio di voler essere sepolta.
Tanta storia e tanti spiriti aleggiano, nella piccola terra di Pasturo, Antonia Pozzi, Leonardo da Vinci, Simone II Arrigoni.

Il comune di Pasturo è da tempo impegnato a far conoscere questi “spiriti”, specialmente quello della poetessa Antonia Pozzi e Leonardo, per cui si è stilato un progetto ispirato a uno dei luoghi più importanti della Valsassina, citati dal grande artista: la Rocca di Baiedo, un luogo importantissimo e considerato inespugnabile.
La Rocca di Bajedo è un massiccio di calcare che determina un restringimento della Valsassina situato nei pressi della omonima frazione del comune di Pasturo. Per la sua posizione particolare ha rivestito un ruolo, fin dall’antichità, strategico di controllo dei transiti nella valle.
In epoca medievale era sede di un castello fortificato e a partire dal XX secolo è diventata una meta rinomata per gli appassionati di arrampicata, che si cimentano sulle numerose vie che si trovano sulla parete di oltre 100 metri che separa la sommità dal fondo valle.

Pasturo viene citato anche nei PROMESSI SPOSI , come il paese di origine di Agnese, la madre di Lucia, la protagonista femminile.
A proposito d Alessandro Manzoni, nel capitolo XXXIII del romanzo, parlando di Agnese, dice a Renzo: “E’ andata a stare in Valsassina, da que’ suoi parenti a Pasturo, sapete bene; che là dicono che la peste non faccia il diavolo come qui” .
In realtà il curato Pietro Platti, nei suoi registri,segna 432 morti di peste tra Pasturo e Baiedo e 21 sepolture al giorno.
Pasturo oggi è sede di importanti fiere locali quali la Sagra delle Sagre (agosto) e la manifestazione zootecnica Valsassinese.
Passeggiando lungo le sue stradine assorbo i profumi della polenta con la cacciagione, delle castagne cotte nel vino, odori che fanno ricordare le ricette delle nostre nonne, cibi sani e genuini e intanto arrivo alla chiesa di Sant’Eusebio, ricostruita nel 1597, che si trova nella piazza principale del paese e il cui campanile è dotato di ben cinque campane.
Prima di arrivare al cospetto della chiesa attraversiamo un’altra piazza, dove si trovano il MUNICIPIO e IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA CINTURA, tutto questo concentrato in pochi metri, nel cuore del comune dove si svolge la vita del paese.

Pasturo ai giorni nostri non è cambiata molto, ancora oggi arrivando in questo luogo si è colpiti dalla vastità dei verdi prati che si adagiano ai piedi della Grigna e dal suo ancor più grande silenzio.
Pasturo rappresenta in pieno il suo nome, pascoli fertili e ritmi che non fanno rimpiangere le grandi città.
Di Pasturo amo lo sguardo dei suoi abitanti, inizialmente schivo e un po’ diffidente che in realtà nasconde una grande generosità di cuore che lascia meravigliati, proprio come lasciano a bocca aperta il suo cielo incerto che sempre sfocia nel blu profondo e il tempo fermo che lascia senza fiato.

Questo il Link del video costruito per Caterina Silvia Fiore

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