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I colori caldi dell’autunno del Blog

I colori caldi dell’autunno del Blog

La nuova rubrica del martedì “In giro per la città. In giro per il mondo. Viaggio nei sentieri della mente” si inaugura oggi con un testo di Ilaria Goffo che possiamo anche ascoltare durante la lettura al link:

https://youtu.be/rA1m_J2rpeo

 

Buon martedì con questo articolo che è un inno alla gioia, come dice l’autrice.

Girare in spazi aperti, micro o macro luoghi, reali o immaginari, è viaggiare.

Chissà se Ilaria Goffo, la scrittrice di questa riflessione, abbia pensato che il soffermarsi in un oggetto, delimitarlo con gli occhi, possa essere slancio per aprirsi in una dimensione altra.

L’andamento dell’intro alla narrazione riflessiva ricorda le cantilene con cui si riesce ad essere incantati da bambini, appena viene data voce ritmata alle parole di un testo, accompagnata dal movimento del corpo. Il senso dei versi, pur varcando la soglia di un nonsense, trova equilibrio nel gioco di sonorità che si appaiano per un’ immediata felice adesione alla vita.

 

TESTO DI ILARIA

Il mio vuole essere un inno alla gioia, un inno anti noia, anti dolore.

Lo apro con questi versi

 

Danza, danza

canta e ricanta,

la vita passa,

il dolore resta se il disco salta.

 

Danza, danza,

canta e ricanta,

la vita passa,

la gioia entra se il disco balla.

 

 

Danza, danza,

canta e abbraccia,

la vita passa,

l’amore toglie ogni malinconica maschera.

 

 

DANZIAMO INSIEME IL SIRTAKI!!NUOVO SLOGAN DI GIOIA CONDIVISA

 

Se al mattino ci alzassimo al suono del Sirtaki e danzando, credo che nessuno sentirebbe l’esigenza di “consumare” cibo, vestiti o quanto di più inutile ci offre il mercato.

Credo che la gioia che fluisce in un ballo collettivo e nella musica non abbia paragoni alcuni.

Ci vogliono convincere che abbiamo sempre bisogno di un oggetto materiale da possedere o indossare, ma in realtà l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è la gioia poco sofisticata di un Sirtaki, di un ritmo, di un canto, di una musica che ci leghi agli altri in una immagine di collettività nuova e serena.

Siamo stanchi di immagini di dolore, di sofferenza, di brutte notizie, il mio slogan d’ora in poi sarà “Alzati e balla il Sirtaki”.

Niente ha più valore dello stare assieme e gioire, condividere spirito: siamo stanchi di stereotipi sociali di “lavora, consuma, lavora e muori”. A quello slogan tipico della società capitalistica, prediligo uno slogan meno capitalistico e più umano, piu’ anima-affine, più essenza-uomo affine, danza, canta, dipingi, scrivi e crea.

Con questi versi vi invito a ribellarvi alla tristezza, ai messaggi prefabbricati, alla pubblicità, all’ottusità di schemi sociali, all’immagine elaborata a tavolino di cosa è la felicità. La felicità non HA NOME, NON HA DEFINIZIONE, quanto dura, nessuno lo sa, poco, pochissimo, molto, moltissimo, tutta la vita, un istante? Il denaro, è come lo usiamo per essere felici, è il mezzo, non il fine. Ci avete incastrato nel meccanismo mentale e sociale che dobbiamo per forza essere costantemente felici, ma cari esseri umani possiamo anche essere dolcemente malinconici per assaporare la vera gioia che solamente dei piedi danzanti, dei corpi accaldati dal ritmo incalzante sanno cos’è.

Avete mai provato a ballare o a cantare? Non la sentite la gioia nello stomaco?

Beh vi auguro molti Oppa, SIRTAKI DOCET.

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