Martedì: due per due: Nerina Garofalo e Lucia Andriolo
Nota di Marina Agostinacchio
Oggi per tutti voi due testi: Nerina Garofalo e Lucia Andriolo.
Poesia della memoria, poesia del presente. In ciascuno dei due testi, però, avvertiamo il bisogno di tenerezza, di amore, di un’umanità rischiarata dalla luminosità di quanto essa é davvero nella propria essenza. “Tra gelsi e gelsomini, che qualcosa affiora” scrive Lucia, “Mi tieni al laccio/Di quei baci fiduciosa/e stretta stretta”, scrive Nerina.
Nerina Garofalo
E sono 32 da quella
Domenica di pioggia
Ma 39 dalla lunetta del
castello. Dimmi che fai
Tu luna, e sole dentro
In questo tempo
Di paura e guerra.
Mi tieni al laccio
Di quei baci fiduciosa
e stretta stretta
Lucia Andriolo
Ho freddo
C’è tanto freddo nella mia vita.
Plastica, acciaio, cemento.
C”e freddo bei cuori d’attorno.
Il calore e evaporato.
Qualcuno l’ha visto ? Si ricorda cosa é ?
E solo nelle retrovie, tra bestiole e giardini,
Tra gelsi e gelsomini, che qualcosa affiora
E la morbidezza che manca, la tenerezza.
Via la retorica,
i cuori melensi,
la troppa sensibilità.
Ma non si può negare l’uomo,
la sua vibrante essenza,
il suo bisogno di fuoco e vita.
Resta altrimenti una parure di
ombre vuote, un eccesso di manichini senza senso.
Una malinconia che ci uccide tutti