Due poesie per due poetesse: Antonella Panazzolo e Rita Terenzi
Martedì in poesia: Antonella Panazzolo e Rita Terenzi
Introduzione di Marina Agostinacchio
Ascolta le voci delle autrici dei testi poetici ai link:
https://anchor.fm/lastanzadellevoci/episodes/ANTONELLA-PANAZZOLO-NELLA-POESIA-IL-SILENZIO-e1ndgup https://anchor.fm/lastanzadellevoci/episodes/RITA-TERENZI-IN-NINFEA-e1ndgsa
Le proposte scritte di oggi aprono lo sguardo a una dimensione profonda dell’essere umano.
Il silenzio di Antonella Panazzolo ci fa riflettere sulla bellezza di una condizione che l’autrice definisce “Spazio sacro” che lambisce attimi di vita plurimi, in cui l’uomo è immerso totalmente. “Silenzio interiore/Amico silenzio…” Con queste parole l’autrice invita a pensare al silenzio come a una condizione di scoperta di sé, da cui non scappare.
Rita Terenzi ci parla di una giovane donna, morta sotto le macerie del terremoto di Amatrice. Il ricordo di chi non c’è più si ammanta di bellezza, purezza, eleganza, di eterea apparizione tra la gente. Ed anche nella sua dimensione ultraterrena, l’amica scomparsa è pensata divenuta farfalla “che vola
dolcemente e libra nel cielo tra le stelle”.
Antonella Panazzolo
Il silenzio
Il silenzio ha un legame intimo con la parola.
Ha rintocchi precisi che risvegliano il proprio sé.
Anche se il sé, l’anima non dorme mai.
Spazio sacro, spazio politico, dimensione del cuore.
Silenzio esterno.
Silenzio interiore.
Oh silenzio…
Amico silenzio…
Che ci accompagni con tutte le tue sfumature.
Silenzio come tacere, come assenza,
come sovrabbondanza e connessione.
Silenzio assordante.
Silenzio che dà pace ai nostri sensi con note dolci più del miele.
Silenzio attraversato come conquista del tempo,
in un abbraccio universale.
(Il testo ha partecipato al concorso lagunando 2021)
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Rita Terenzi
Ninfea
Tu …
la leggerezza di una ninfea galleggiante
ma con la concretezza delle sue radici attaccate al fondo tenacemente
Tu fluttuante …
sembrava che oscillassi con la tua grazia tra la gente.
Proprio come una ninfea nell’acqua di sorgente …
Pura.
Perché sincera,
esaltavi il bello, dove c’era …
Dolce e affidabile
Leggera ed elegante,
eterea e intoccabile ,
Ora ti penso non più ninfea
Ma come farfalla che vola
dolcemente e libra nel cielo tra le stelle
( In ricordo di una giovane donna , un’artista di teatro vittima del terremoto di Amatrice)