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Due poesie per due poetesse.

Martedì poesia
Carissime/ carissimi,
oggi due poesie di due delle nostre più affezionate collaboratrici del blog.

La prima, di Laura Zamboni, è un inno alla bellezza femminile nella sua espressione artistica. Un’altra terra, un altro mondo che non conosce violenza, né tempo, che vive in una prospettiva di passato e, direi, anche futura, dal momento che Walhalla è pura immagine di noi come saremo, secondo i canoni e il sentire dell’artista.

Il secondo testo è di Isabella Moretti che ci regala parole di consapevolezza e di amore.
Siamo braccia di un tronco maestro, testimoni di un rito antico di passaggio di consegna di fronte a cui, a volte, restiamo indifferenti o leggermente ingrati.
Un padre e una figlia appaiono come in controluce a dirci l’ amore che perpetua la specie umana.

Buona lettura!

Laura Zamboni

Walhalla

Sarà bellissimo
Immergersi in un mondo
Altro
Senza correre, senza impegni
Senza se senza ma,
Libere fluttuanti svolazzanti
Bolle di sapone
In un’ atmosfera
Magica, soffice, calda…

Piume leggere cullate dal
vento dei nostri
Ricordi
Di quello che siamo state
Di quello che eravamo…

Io con la mia amica Poesia,
Tu con la tua amica Arte.

Ci parleremo finalmente,
Ci racconteremo,
Ci ascolteremo
Perché le lancette dell’orologio
Saranno ferme
Solo per noi
Solo per noi.

Quanto coraggio
Quanta forza
Femminile
Creatrice
In noi.

Noi due valchirie
Del quotidiano,
Combattenti senza
Armi.

Isabella Moretti

Pende con grazia il fico
nero di sole estivo,
lisciato dalla quiete
in mezzo al campo.
Ho avuto labbra uguali,
unita nel picciolo del suo seno
alla mia pianta-madre,
io frutto ancora senza buccia.
Pendendo dalle labbra
di mio padre maestro
ho preso forma in sapido gheriglio.
Braccia, nel tempo, e lacci
ci spuntano dal tronco
al blando ritmo delle coronarie,
altalena sul nulla, flusso
di liane che ci sbocca dentro.
Dipendiamo dal fitto,
ci appigliamo.
Siamo noi
selva oscura.
Di rado grati per ogni fioritura.

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