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Due poesie per due poetesse

Martedì: due per due
Ancora poesia per la rubrica del martedì: due poesie per due poetesse.
Oggi Marzia Sirio e Federica Sanguigni.
Breve introduzione di Marina Agostinacchio

Il primo testo si apre con un incipit che prelude a una ripetizione di ossimori particolarmente suggestivi. Le immagini che si aprono al lettore sono contenitori che si allargano a referenti analogici. Il gioco degli accadimenti sprofonda in apparizioni, una discesa ripida e rapida dettata dall’assenza di punteggiatura.

Il secondo testo è costruito secondo una scansione narrativa che procede per metafore. E’ un canto d’amore, questo, un inno alla forza dirompente, ammaliante e delicata, un canto sciolto in liquido forte abbandono dei sensi. Poesia sinestetica, dove sensazioni sonore e tattili si alternano a visioni.

Marzia Sirio
E’gioia nella malinconia
scivolarsi nel sudore
come stelle rotte
ora che il sale ha favorito i
denti la saliva arrossa
in tralcio di linea perfetta
Disse è Musica un corpo dentro
un corpo neì gridi e nei voli
sospesi in un splash di terra
dai penduli verdi succo di grana
l’alba rossa incompiuta i
grandi occhi neri vieni figura bambina
stanca
tingiamoci le chiome colora
il segno che gioca col nulla.

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Federica Danguigni

Sabbia che scorre nella tua mano
fonte a cui accostare le tue labbra
rosa della quale inebriarti
Sono la forma del vento
la dolcezza della pioggia – a primavera –
l’impeto possente del tuono – d’estate –
Canto per te melodie suadenti
– sono la cicala al vespro –
e come una gatta maliziosa
faccio le fusa sotto le tue carezze
Sono tutta la bellezza del Creato
fuoco – per accendere i tuoi sensi –
mare – per accogliere il tuo disordine –
ed erba fresca
sulla quale distendere
il tuo corpo stanco

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