Introduzione di Marina Agostinacchio
Voce di Luisa Mazzone
La sera, prefigurazione della pace, è desiderata e attesa come fine dei tormenti.
Nel sonetto, Ugo Foscolo ci offre una scelta lessicale raffinata e una sintassi che si snoda in L’enjambement, quale riprova di una riflessione elaborata.
Attraverso la descrizione delle stagioni delle prime due quartine, il poeta ci fa prefigurare quanto dirà nelle ultime due terzine; in esse, infatti, emerge la visione di uno stato d’animo inquieto, filtrato anche da un pensiero metafisico.
Luisa Mazzone legge “Alla sera” di Ugo Foscolo
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Forse perché della fatal quïete
Tu sei l’immago, a me sí cara vieni,
O Sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquïete
Tenebre e lunghe all’universo meni,
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
Questo reo tempo, e van con lui le torme
Delle cure onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.