Questo periodo che stiamo vivendo di pandemia mi conduce inevitabilmente al pensiero della solitudine , mai sentita così vicina e prorompente, ma anche ad un’esigenza di cambiamento, di ripensamento di modi di vita sinora adottati. La percezione di un “passaggio”, verso la ricerca di una rinascita , almeno interiore, un’esigenza di luce , che traspare da questi miei versi inediti . Scopro parole nuove , necessarie, che mi fa piacere di condividere con altre donne
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Domenica . Una strana luce nuova
attraversa la stanza
inonda la casa, ringrazia.
Tutto è calma, in ascesa.
Ora, più niente qui mi strazia .
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abituarsi ai silenzi
trascinare i passi tra le mura della casa
riappropriarsi degli spazi consueti
e dimenticati / sfogliare i libri ingialliti
si rinnovano le abitudini con sguardo amoroso
il consueto tutto acquista un significato nuovo
compagno di un viaggio interiore
che resiste al tempo e allo sfaldarsi delle cose
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Aprile, esala l’aria la luce.
A perdita d’occhio il verde svapora sulle colline sinuose
intinge il colore nella terra pregna di seme
S’affaccia sull’orlo della gioia – urgente
la vita redenta dal sonno
è ingenuo il ritorno nel mutamento
non c’è rimorso .
L’estasi irrompe. Io resto
e tutto mi riguarda
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S’infrange la clessidra.
Indecisa s’innalza la polvere / e si disperde
attratta dalla forza primordiale .
Esita la luce eterea
dinanzi all’ultimo gradino
porge la mano l’accompagna
danza e giravolta fa l’inchino
leggiadra sorvola preziosa
come un velo da sposa.
Rivela.
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