Viaggio nel ricordo
Mentre leggi il testo del poeta, ascolta la voce di Gabriella Cinti che lo legge al link:
https://podcasters.spotify.com/pod/show/lastanzadellevoci
L’intensa poesia di Tiziano Fratus, letta magistralmente dalla poetessa Gabriella Cinti, ci conduce per mano tra le cose amate e vissute di un padre e le scelte di vita di un figlio.
Seppure Tiziano Fratus pare riconoscere nei silenzi del padre, da noi percepiti lungo l’intero arco del discorso del poeta, in segni, in gesti visibili, la diversità da lui, e sentirne lo iato lacerante, si può rintracciare in questi versi una medesima cifra identificativa.
Le parole del figlio, infatti, nascono da “un fare” proprio dell’artigiano poeta, così come gli oggetti creati dal padre, (“Le sue mani sanno costruire/ una sedia, tagliare una porta, innalzare / un muro…), la sua capacità di trovare l’antico che non torna, (“se lui guarda una cantina ritrova/ i nidi degli scorpioni e le antiche polveri di quando / cresceva bambino…”); essi sono traduzione di un’ esistenza spesa all’insegna dell’energia vitale che anima, in entrambi, la ricerca di senso nel creato.
Una porzione di terra in fondo alle tasche
Di Tiziano Fratus.
Legge Gabriella Cinti
Negli occhi
porti
le valigie di tuo padre,
immigrato fra gli immigrati
in una terra friabile dove le parole,
spesso, corrono al contrario. Non
hai mai imparato a leggere
il suo spaesamento,
quel che per te
è l’ordine
di una casa,
per lui è il disordine
d’una stanza d’albergo.
Le sue mani sanno costruire
una sedia, tagliare una porta, innalzare
un muro, se lui guarda una cantina ritrova
i nidi degli scorpioni e le antiche polveri di quando
cresceva bambino, i tuoi santi invece non sanno
cosa fissare. C’è una porzione di terra
nascosta in fondo alle tasche,
per ricordare cosa è stato
prima, cosa è possibile,
cosa esiste senza
bisogno di
attribuire
nome