Di Maria Chiara Acazi
Ci sono persone che tracciano sentieri in boschi mai esplorati. Sentieri che rischiano di perdersi tra la fitta vegetazione dei saperi senza accedere mai alla possibilità di diventare strade. Strade da percorrere: spazio per l’essere umano, possibilità. Occasione per esplorarsi, per intraprendere viaggi dentro e fuori di sé. Un viaggio scandito dal piacere, da tempi, ritmi e luoghi che corrispondono a bisogni, non a doveri. Chiavi di lettura dell’io nel mondo che possono illuminare una vita intera.
Uno tra questi esploratori è Marco Marchesan (Gorizia 14.12.1899 / Milano 7.8.1991), uomo di grande cultura, studioso e attento ricercatore. Laureato in legge e membro dell’ordine degli psicologi della Lombardia, ha ideato la psicologia della scrittura grazie ad un significativo lavoro di sistematizzazione del sapere disponibile all’epoca relativo agli ambiti grafologico, psicologico, filosofico e alle scienze umane in generale. Incredibile opera di ricerca e di organizzazione di un sapere che implica contributi di più ambiti disciplinari. La scrittura, infatti, è un mondo meraviglioso che si nutre di tutto ciò di cui dispone l’essere umano e a cui ha accesso. Il comportamento grafico rappresenta una via privilegiata per la comprensione della persona nel suo contesto. Il gesto grafico presuppone la partecipazione coordinata e funzionale di diversi sistemi sensoriali e motori: questo grazie alla collaborazione sinergica di molte e diverse aree cerebrali che interessano motricità, linguaggio e memoria che i bambini acquisiscono gradualmente in base a fattori neurofisiologici, psicologici, motori e cognitivi. La traccia grafica è un’architettura complessa che implica lo sviluppo di diverse strutture dinamiche e ne sviluppa altrettante. La scrittura si evolve con dinamismo nello spazio e nel tempo attraverso lo sviluppo dei suoi ingredienti costitutivi: punti, linee, forme, tratti, chiari-scuri, composizioni, dimensioni, elementi che giocano dinamicamente nello spazio grafico e diventano racconti, inconsapevolmente narrati. Trame tessute con emozioni, pensieri, esperienze e vissuti che entrano ed escono dal sé in un dialogo continuo intrapersonale e con il mondo che momento dopo momento ricama la propria storia.
‘Ma sopra tutto le invenzioni stupende, qual eminenza di mente fu quella di colui che s’immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? ’ Così scrisse Galileo Galilei nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, Tolemaico e Copernicano (Firenze 1632 – I giornata, 126-131). La scrittura porta con sé questo meraviglioso primato perché è con lei che l’Uomo riesce, per la prima volta, a superare lo spazio e il tempo: dimensioni squisitamente umane. È nello spazio e nel tempo, infatti, che l’io si realizza nelle sue estensioni materiali e psicologiche, e grazie a queste si emoziona, si nutre, si muove. si esprime e accede alla grande possibilità di esser-ci, nel qui e ora.
Certo del valore della scrittura, nella sua complessità che implica un preciso e specializzato lavoro di armonizzazione tra organi e funzioni corporee e mentali, e partendo dagli studi grafologici disponibili, Marchesan studia, elabora, sviluppa, integra e organizza con sistematicità quella che poi chiamerà psicologia della scrittura. Una disciplina che studia la scrittura nella sua dimensione proiettiva quale segno autentico della persona che rappresenta. Marchesan cerca di sistematizzare questo sapere attraverso la formulazione di tre sistemi: Il sistema grafico, il sistema psichico e il sistema delle leggi.
Il sistema grafico rappresenta lo studio dei segni, delle lettere e delle loro parti, del movimento, degli spazi e della pressione. Per ogni segno è individuata una caratteristica dominante, chiamata tendenza motrice, e un insieme di caratteristiche che la completano, chiamate tendenze satelliti.
Il sistema psichico considera la funzionalità della psiche in relazione all’io e all’ambiente. La psiche, sollecitata da uno stimolo, interno o esterno, si realizza su tre sfere: quella intellettiva o conoscitiva che permette di capire cosa accade intorno a sé, quali soluzioni adottare e che dà accesso alla possibilità di memorizzare le esperienze vissute; la sfera affettiva che si riferisce a sentimenti, emozioni e stati d’animo che accompagnano le azioni e quella volitiva legata ai processi per la scelta e l’azione.
L’elaborazione teorica ed epistemologica di questi concetti è avvenuta a partire dagli anni ’30 quando la psicologia iniziava ad esplorare e muovere i primi passi nel mondo. Il sistema psichico verrà pubblicato nel 1986.