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Stop anche al bacio

Forte dei Marmi
Due fidanzati si appartano, anche per “sgusciare” dagli assembramenti, per darsi un bacio; l’amico fotografa, posta sui social… ed é subito multa.
400 euro di multa moltiplicata per due.
La notizia viene data per radio e invita a qualche considerazione.
Che le norme obblighino al distanziamento, alla mascherina, alla disinfettazione frequente delle mani, e che tutto ciò sia il salvacondotto per l’integrità della propria salute, o quasi, (perché questo virus davvero sfugge a ogni controllo sui comportamenti responsabili), dobbiamo esserne convinti.
Ma dove sta la linea di demarcazione tra la legge e il buon senso di chi é deputato ad applicarla, questo davvero é un mistero!
Pensiero a parte sulla diffidenza affettiva che regna persino nelle case quando si tratta di abbracci e gesti di intimità tra coniugi, compagni di vita, conviventi in senso generico, ci si domanda se davvero ogni tentativo di abbandono ad affettuosità che fino a un anno fa erano naturali e scontate, sia da mettere al bando.
Per chi abbia memoria del capitolo sulla peste dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, quest’epoca sembra lo specchio, per certi versi, di quel secolo. Nel romanzo, la parte che ricordo di avere letto con una certa inquietudine riguardava il punto in cui perfino mogli e mariti si guardavano con sospetto tanto da non condividere più neppure la stessa stanza.
E allora, beati i bei tempi di Caterina de’ Medici la cui figlia giovanissima Elisabetta di Valois fu data in moglie per la consueta politica matrimoniale dell’epoca – siamo nel XVI secolo – al vecchio re di Spagna Filippo II.
Costui, già vedovo e di ben due mogli, dichiarando di non volere abbandonare la città di Bruxelles per raggiungere la Francia, e questo il giorno delle nozze, (lui troppo vecchio per sostenere il viaggio porta come scusa la non abitudine dei monarchi Asburgo di andare incontro alle future mogli),permette che la cerimonia religiosa tra la giovane moglie e lui avvenga per procura.
Ma non é tutto.
Per suggellare la consumazione formale del matrimonio, Elisabetta viene messa a letto, al cospetto di testimoni, con la gamba destra nuda e accanto a lei il Duca d’Alba con quella sinistra, ugualmente nuda, cosicché i due appena si toccano e tanto basta per fare dire che l’unione religiosa ha avuto il suo completamento con quella intima.
Verrebbe da commentare che almeno ci fu un avvicinamento carnale! E senza che esso fosse multato.

(L’episodio di Elisabetta é tratto dal libro Caterina de’ Medici di Alessandra Necci- editore Marsilio)

Marina

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