Born To Be Online

Ripartire da noi stessi

di Marina Agostinacchio
Una guerra che attraversa il tempo, come se il tempo reclamasse uno spazio oltre misura, quella che attribuiamo a una dimensione lineare, quella che deve pure avere un capolinea. Mi riferisco al conflitto arabo- israeliano. Così, come tanti nati lo scorso secolo,come me, ormai delle notizie, spesso traslate in immagini, non resta che un suono deflagrante a cui ci si è abituati.
Parlo ora come donna, pensando se noi donne non potremmo creare una catena univoca contro un assurdo tiro al bersaglio che reclama costantemente la ragione, se non la giustificazione, di una e dell’ altra parte. Solo noi possiamo opporre con la forza che ci è connaturata, forse parte costitutiva del nucleo primordiale del nostro dna, una resistenza, fatta di parola alta, di sguardo fiero, di braccia sollevate a raccogliere il dolore.
Ma per realizzare questo percorso di aggregazione, credo dovremmo essere capaci di fare in noi una rivoluzione copernicana. Partire da noi stesse.
Mi interrogo e mi parlo…
A volte, per risorgere, dovrei avere il coraggio di azzerare quello che sono, le mie radici, il mio passato. Per continuare ad esistere, dovrei lasciare l’orgoglio in un angolo del cuore, riuscire a vedere oltre il male, essere convincente con gli occhi, i gesti, prima che con le parole. Dovrei avere la forza di dimenticare i morti, riuscire a vedere nell’immobilità di corpi un popolo, un amico, la mia famiglia. Sentire nelle voci urlanti dondolanti al vento lo strazio che si ripete da anni e anni, loro che si fanno avanti nel sonno della notte, quando il daffare della giornata d’un tratto diviene calma e il luogo deputato a essere silenzio può essere una stanza, la cucina, il davanzale nello splendore del fiore… A volte. Dal diario di una voce che cerca pace

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