Viaggio tra chi ha perso il proprio posto nel mondo.
“Esistere e scoprirsi inesistenti”
Lilia Bolzonella, l’autrice del testo che leggerete, porta al centro della vita quotidiana di ognuno di noi il problema della solitudine.
Può capitare di sentirsi nessuno agli occhi degli altri, camminando, salendo su un autobus, davanti al capezzale della propria madre morente, di fronte a se stessi.
Mi sembra di non esistere
È possibile sentirsi soli anche in mezzo alla gente? Ci si può sentire completamente travolti dagli eventi tanto da non ritrovare il ” nostro posto” nel mondo? La risposta è sì.
Anche stasera salgo sull’autobus affollato, scendo alla solita fermata e inizio a camminare. Il mondo attorno a me non emette suoni, i miei passi, uno dopo l’altro, calpestano le foglie secche che non crepitano, sono troppo immersa nel mio pensiero, mi accorgo dopo alcuni giorni…
quanti non lo so, che in giro hanno acceso le luminarie…possibile che siano quasi vicini i giorni di festa?
Mi sembra di non esistere, quasi vorrei non esistere per non dover ripetere il supplizio di mettere le soprascarpe, il camice, la mascherina e la cuffia e varcare quella soglia…
Davanti a mia madre, quasi completamente assente nel reparto di rianimazione, sento di aver perso il mio ruolo di figlia e di essere diventata io sua madre. Le prendo la mano, il suo sguardo è vacuo e non so cosa farei per rivederla “come prima “, ma ” non c’è speranza di miglioramento ” mi ha appena detto il Primario poco fa e io penso a domani, quando tornerò e mi sentirò una pedina in questo mondo, impossibilitata a fare qualcosa per lei, “la mia bambina”.