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Martedì di poesia “E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi”

Carissime, carissimi,
ho voluto modificare quest’oggi la programmazione del palinsesto del martedì, per accogliere la poesia nella sua veste di testimonianza, di impegno etico-civile.
Sono andata pertanto alla ricerca di poesie significative, poesie capaci di parlare ancora alla mente e al cuore dell’uomo.
Non è la mia retorica; chi mi conosce sa quanto sia lontana, (nel tessuto intimo che mi fa Marina), dalla parola pronunciate per encomio.
“E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi”, dice Dino Buzzati nei suoi versi intitolati “Aprile 1945”.
Di notte… la luce. L’ossimoro è portatore di speranza anche per altre notti, in altre terre, per altri uomini.
La luce nel buio, portatore di enigma, si riveste di imprescindibile per la fibra dialettica costitutiva dell’esistente.
Ma anche… buio che accoglie la possibilità del riscatto.
La parola, quindi, diviene voce che si alza, che investe di sacralità la terra che sa ascoltarla.
Una solennità della parola che possiamo ritrovare in Mario Luzi di cui riporto un frammento di una delle sue poesie più emblematiche che caratterizzano la cifra identificativa del poeta-uomo, radicato nella propria realtà storica.
Qui la parola può svelare l’invisibile, attraversare il buio della mente e manifestarsi, epifanìa della sua significazione.

Vola alta, parola, cresci in profondità,
tocca nadir e zenith della tua significazione,
giacché talvolta lo puoi – sogno che la cosa esclami
nel buio della mente –…
(Mario Luzi
da “Tutto perso, tutto parificato?”, in “Per il battesimo dei nostri frammenti”, 1978-1984, Garzanti, 1985)

Buona lettura dei testi poetici qui di seguito.

L’uomo libero
L’Uomo Libero non ha confini,
il suo limite è l’infinito,
le sue vie sono sempre aperte
come le porte di un tempio invisibile
è lui, il sacerdote dell’Ignoto

L’Uomo Libero spregia le catene
ma non si lascia travolgere dalla lotta,
il suo campo di battaglia è la vita,
la prima preoccupazione, l’Amore.

L’Uomo Libero è vento:
accende le ceneri addormentate,
spettina le foglie degli alberi,
grida dall’alba del sole
al tramonto della luna
per ricordare al mondo
una sola parola: libertà!

Domenico Turco

Viva la Libertà
Viva la primavera
che viaggia liberamente
di frontiera in frontiera
senza passaporto,
con un seguito di primule,
mughetti e ciclamini
che attraversando i confini
cambiano nome come
passeggeri clandestini.
Tutti i fiori del mondo son fratelli.

Gianni Rodari

25 Aprile
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Aprile 1945
Ecco, la guerra è finita.
Si è fatto silenzio sull’Europa.
E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi.
Dal letto dove sono disteso posso finalmente guardare le stelle.
Come siamo felici.
A metà del pranzo la mamma si è messa improvvisamente a piangere per la gioia,
nessuno era più capace di andare avanti a parlare.
Che da stasera la gente ricominci a essere buona?
Spari di gioia per le vie, finestre accese a sterminio,
tutti sono diventati pazzi, ridono, si abbracciano,
i più duri tipi dicono strane parole dimenticate.
Felicità su tutto il mondo è pace!
Infatti quante cose orribili passate per sempre.
Non udremo più misteriosi schianti nella notte
che gelano il sangue e al rombo ansimante dei motori
le case non saranno mai più cosi ‘ immobili e nere.
Non arriveranno più piccoli biglietti colorati con sentenze fatali,
Non più al davanzale per ore, mesi, anni, aspettando lui che ritorni.
Non più le Moire lanciate sul mondo a prendere uno
qua uno là senza preavviso, e sentirle perennemente nell’aria,
notte e dì, capricciose tiranne.
Non più, non più, ecco tutto;
Dio come siamo felici

Dino Buzzati

25 aprile
Forse non farò
cose importanti,
ma la storia
è fatta di piccoli gesti anonimi,
forse domani morirò,
magari prima
di quel tedesco,
ma tutte le cose che farò
prima di morire
e la mia morte stessa
saranno pezzetti di storia,
e tutti i pensieri
che sto facendo adesso
influiscono
sulla mia storia di domani,
sulla storia di domani
del genere umano.

Italo Calvino

Filastrocca Libera
Libero, libera, liberi tutti
Libero l’albero e libero il seme
Liberi i belli di essere brutti
Le volpi furbe di essere sceme
Il fiume libero d’essere mare
Il mare libero dall’orizzonte
Libero il vento se vuole soffiare
Liberi noi di sentircelo in fronte
Libero tu di essere te
Libero io di essere me
Liberi i piccoli di essere grandi
Liberi i fiori di essere frutti
Libero, libera, liberi tutti.

Bruno Tognolini

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