Quale miglior modo per concludere il mese di Giugno del Blog con uno scritto che ci parla ancora di Primavera?
La Primavera è stato il filo conduttore degli ultimi interventi delle nostre scrittrice e dei nostri scrittori; essa è stata modulata tra parole e voci; la sua grazia, la sua forza, filtrata attraverso i diversi paesaggi presentati e le possibili prospettive interpretative, sono una speranza per una umanità migliore, un dovere che può essere perseguito anche attraverso la ricerca del bello.
Buona lettura e arrivederci con le prossime nuove rubriche della stagione estiva!
Un popolo d’Oriente
di Stefania Aurigemma
Aveva conosciuto i giardini giapponesi
nella stagione giusta: la primavera.
Sembravano ricami, miniature, cammei.
La pace che infondevano quei giardini
non la conosceva ancora, ma non la dimenticò mai più.
Insieme alla grazia e alla gentilezza
di un popolo d’Oriente.
Questo incipit, estratto dal mio libro “Lettere dalle nuvole”, L’inedito Edizioni, introduce a quella che è stata la mia prima scoperta del Giappone nel 1987. Durante quel viaggio mi innamorai, in realtà, più di un popolo che di un territorio. I giapponesi con la loro cultura, usi, costumi e tradizioni, affascinano chi arriva dall’Occidente e in particolare gli animi caratterizzati da una particolare spiritualità. Scrissi a proposito nello stesso libro:
La grazia, la gentilezza, l’onestà di un popolo lontano
silenzioso, rispettoso eppur fiero e combattivo.
Un incontro fortuito, il primo, con il Giappone
non così il successivo.
Un incontro di anima, una spiritualità affine.
Una rinascita gioiosa come la fioritura del ciliegio.
Se il primo fu un viaggio voluto dal destino, agli esordi del mio percorso universitario, in un’epoca in cui raggiungere l’Oriente richiedeva trenta ore di viaggio e due scali intermedi, il secondo, nel 2016, fu organizzato con meticolosità e cura insieme a mia figlia giovanissima seguace delle anime giapponesi e dalla spiritualità che caratterizza questo genere di animazione.