Di Ilaria Goffo
Un inno alla vita per osservatori empatici
Ogni mattina alla stessa ora, vedo dalla mia automobile alla stessa ora e nello stesso punto una ragazza che cammina con lo zaino verso scuola.
Una ragazza come tante, si direbbe, ma ha qualcosa in più: lei ha sempre il sorriso.
Cammina spavalda, sicura, pantaloni larghi, scuri e una giacca marrone. Ha i capelli ricci e rossastri che si spostano a ritmo con il suo passo.
Voglio dire non è pazza, no, no, ride, ha lo sguardo vivo, diretto, alle 7. 40 del mattino quando tutti siamo dentro al vortice dell’orario, dentro quella corsa al lavoro e con l’ansia della puntualità, lei ride ed è come una cellulina gioiosa del corpo umano, che se ne frega del sistema e sembra quasi ballare sul marciapiede.
C’è qualcosa che abbaglia, che affascina, che ti fa dire “wow!”
Mi verrebbe da chiederle: “ehi fammi ballare, fammi ridere come fai tu!”
C’è una fila di auto, di camion e autobus tutti in colonna, e in tutto quel rumore, quel procedere automatico verso il dovere o verso il piacere, sia mai che non si ami quel che si fa, ci mancherebbe, lei ferma il tempo e ride.
Ride e se ne frega di tutto, lei vince su tutto, sul rumore, sull’ansia, sulla fretta, sulla nebbia, sulla pioggia, sulle nuvole, sul freddo, vince proprio su tutto. Vince sullo spazio e sul tempo.
La ragazza che ride ha scoperto la chiave della vita, lei così giovane, così semplice, con il suo zaino pieno di libri, ha la soluzione. Non guarda il cellulare, cammina dritta e sicura.
Lei non è come gli altri, vero che io non la conosco per poter giudicare e non è compito mio, nè mio intento farlo, potrei dire tutto e niente, ma la sua gioia esce ed entra nelle auto, entra negli occhi e negli animi degli osservatori, quelli attenti, quelli pronti a farsi rapire da gesti, da sguardi e da emozioni.
Non sa nemmeno quale soluzione, ma noi ricercatori di senso, ci perdiamo nel suo semplice esserci. Noi presi da mille domande, dalla ricerca dei perchè che si annullano in un passo dritto, spedito e sicuro.
Quella semplicità di chi vive la vita scivolando sul rigo giusto dello spartito, senza troppa ricerca, senza troppe domande, lei E’ VITA.
INSEGNACI A BALLARE E A RIDERE COME FAI TU!
Ti osserverò ancora, senza essere invadente, io con la mia musica in macchina a immaginare il tuo mondo, a invidiarti la leggerezza di chi prende la vita così come viene.
E mi farai da maestra, ragazza che ride, forse avremmo molto da imparare le une dalle altre.