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LA PRIMA REGOLA PER AVERE UNA RELAZIONE DI COPPIA INFELICE

Di Sara Lindaver
Psicologa Psicoterapeuta Padova

Nel 1986 lo psichiatra statunitense Jay Haley he definito le “regole d’oro” per avere una relazione di coppia infelice.

La prima di queste regole dice:

Scegli il partner per motivi sbagliati, oppure scegli direttamente il partner sbagliato.

Cosa vuol dire?

Relazioni destinate a terminare in maniera infelice spesso nascono dalla scelta di un matrimonio o più in generale di una relazione fatta per evitare qualcos’altro o per ottenere obiettivi diversi da quello di una buona relazione di coppia. Si pensi, ad esempio, a quelle relazioni nate con l’intento di svincolarsi più facilmente dalla propria famiglia di origine, per dimostrare a sé stessi o ad altri di non essere omossessuali o per motivi economici e di scalata sociale.

Allo stesso tempo la scelta di un partner per così dire “sbagliato” può essere legata al desiderio di cambiarlo, con una sorta di spirito salvifico, come ad esempio nelle relazioni in cui uno dei due partner assume una sorta di ruolo di salvatore dell’altro perché sembra consentirgli di superare alcune sue difficoltà personali e/o relazionali o con una sorta di spirito di onnipotenza con un pensiero del tipo: “Ti ho scelto così ma riuscirò a plasmarti trasformando i tuoi difetti”.

Nella terapia di coppia uno dei primi passaggi è proprio quello di approfondire la storia che ha unito e fatto nascere la coppia, che l’ha tenuta insieme nel tempo e che in questo momento sembra creare una separazione.

C’è stato un Quid Pro Quo!

Cosa vuol dire? Cosa si intende per Quid Pro Quo di coppia?

Nella fase di esplorazione della storia della coppia, i partner vengono invitati ad esplorare il cosiddetto Quid Pro Quo che sta alla base della loro coppia.

Si tratta di indagare quali aspetti del partner sono stati quelli che hanno suscitato l’interesse iniziale e favorito la nascita della relazione (il cosiddetto Quid) e la ragione per cui questi aspetti sono stati fonte di interesse (il cosiddetto Pro Quo), ovvero cosa è piaciuto reciprocamente a ciascuno dei due partner e a che tipo di relazione lasciavano pensare le caratteristiche del partner.

Il Quid è quindi ciò che credo di trovare nell’altro e che allo stesso tempo io penso di poter dare all’altro. Spesso anche nelle coppie maggiormente in conflitto è abbastanza semplice risalire a ciò di cui si era rimasti attratti inizialmente. Ecco quindi che le coppie di solito fanno riferimento ad aspetti come: “Era molto bello/a”, “Mi sapeva ascoltare”, “Dava l’impressione di una persona stabile”, “Era divertente e mi faceva ridere”.

Il Pro Quo è un aspetto più implicito, spesso non cosciente, su cui si lavora e riflette nel corso della terapia di coppia. Da questo punto di vista la scelta del partner può essere stata fatta con l’idea di creare una relazione di coppia basata prevalentemente su una buona intesa sessuale, sull’ascolto ed il sostegno reciproco o principalmente di un partner per l’altro, su aspetti maggiormente ludici e sdrammatizzanti o sulla base di un’ideale di stabilità e solidità duratura.

Spesso nelle coppie in crisi le difficoltà maggiori sono legate proprio a questo aspetto di costituzione della coppia.

Come è potuto succedere?!

Indaghiamo la storia familiare.

Il riferimento alle rispettive famiglie di origine è molto importante. Spesso, infatti, la scelta partner avviene secondo due logiche contrapposte:

una logica conservativa per cui nella scelta del partner si cerca di ripetere una relazione soddisfacente di cui si è fatto esperienza nella propria famiglia d’origine,
una logica riparativa per cui nella scelta del partner si cerca di compensare le carenze relazionali avute nel proprio passato.
L’andare ad indagare questi aspetti nel corso di una terapia di coppia consente di andare a rileggere la storia della coppia, costruendo assieme nuove chiavi di lettura con l’intenzione di ritrovare il desiderio di progettare e pensare a nuove possibilità future.

Non necessariamente una crisi di coppia implica che la relazione debba terminare. La terapia di coppia può essere un’opportunità per ricostruire il legame su basi più solide.

Allo stesso tempo, non è detto che una positiva terapia di coppia porti necessariamente al proseguimento della relazione. Talvolta, entrambi i partner possono scoprire il desiderio di esplorare le nuove possibilità che la vita può loro riservare in maniera separata. In tali casi la coppia viene supportata nel considerare la fine della propria relazione non come una fallimento ma come una scelta matura di prendersi cura di sé stessi e del proprio benessere.

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