LA FINE E L’INIZIO
Cerchi di Parole: una poesia di Wislawa Szymborska così attuale, così vera. Gli uomini, gli oggetti, lo sgomento, parlano, compiono un rituale di morte e di vita. Tutto deve andare oltre, spingere le macerie, ripulire, mettere ordine…
La poetessa sembra osservare il gesto dell’uomo “il giorno dopo”, con occhio lucido e, a ben guardare, carico di compassione.
Giorgia D’Angelo legge LA FINE E L’INIZIO di Wislawa Szymborska
Ascolta la voce di Giorgia ala link:
“L’inizio e la fine” di Wislawa Szymborska
Dopo ogni guerra
c’è chi deve ripulire.
In fondo un po’ d’ordine
da solo non si fa.
C’è chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.
C’è chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.
C’è chi deve trascinare una trave
per puntellare il muro,
c’è chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.
Non è fotogenico
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono già partite
per un’altra guerra.
Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stazioni.
Le maniche saranno a brandelli
a forza di rimboccarle.