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L’ epifania tutte le feste porta via

Di Nadia Chiaverini

E la “befana “ sembra proprio una contrazione del termine epifania . Viene raffigurata da una vecchia che vola a cavallo di una scopa, casa per casa e portando doni ai bambini . La festa della befana ha origine da riti antichi legati al l’agricoltura, tra il X e il VI sec. a.C con cui si ringraziava del raccolto precedente e veniva augurato un anno nuovo di fecondità . I romani consideravano la dodicesima notte dopo i festeggiamenti del Sol Invictus ( 25 dicembre ) come la notte dedicata alla morte e rinascita di Madre Natura , che torna a rigenerarsi con l’anno Nuovo . L’idea della Befana -strega risale al IV sec. d.C con la condanna della Chiesa di tutti i riti pagani . Il carbone e’ un antico simbolo rituale dei falò di fine anno ( anche la cenere serve per fertilizzare i campi ) in ricordo del rinnovamento stagionale . La morale cattolica ha trasformato il carbone come punizione per i bambini più monelli , ed ha trasmesso la leggenda che i re Magi ,non riuscendo a trovare la strada per Betlemme, chiesero informazioni a questa vecchia signora , chiedendole di accompagnarli, lei rifiutò , ma poi, pentita del suo gesto, decise di rimediare girando per ogni casa per portare doni ai bambini sperando di incontrare Gesù. In realtà l’origine della befana discende da tradizioni della cultura popolare precristiana in cui la donna anziana era espressione di saggezza , curatrice e conoscitrice delle erbe . Solo in seguito le anziane furono vecchie megere , cattive e antipatiche . Nella lingua anglosassone e tedesca , ma anche in islandese e spagnolo , il termine Strega ( haga , hexe ) indicava il limite , il confine , indicando la capacità di valicare i confini, scavalcando recinti , per viaggiare a cavallo tra il mondo umano e quello degli spiriti . E da qui l’idea del volo . Anche i romani credevano che nelle 12 notti tra il 25 dicembre e il 6 gennaio , che rappresentano i 12 mesi del calendario romano, delle figure femminili volassero sui campi coltivati per propiziare fertilità dei raccolti futuri . Festeggiavano la dea Strenia , da cui deriva il rito della strenna di scambiarsi i doni , e Giano , divinità bifronte che rivolge lo sguardo alle due metà dell’anno, da cui deriva il nome di gennaio , primo mese dell’anno . Janus e’ il dio degli inizi , delle zone di confine , dei passaggi ; infatti Ianua e’ la porta , termine che ricorda Janara , strega originaria della zona di Benevento , seguace della dea Diana , dea lunare legata alla cacciagione e alla vegetazione, che presiede ad un tempo di rinnovamento e portatrice di luce . Diana incarna una delle antiche figure di Grandi Madri che, Prima dell’avvento degli Dei olimpici , sono espressione del ciclo di nascita-sviluppo-maturità-declino-morte-rigenerazione che caratterizza sia le vite umane sia i cicli naturali e cosmici. Il femminile risulta quindi un necessario elemento mediatore fra il mondo umano e quello divino. W la befana , dunque ! In consapevolezza di tutto ciò che rappresenta”

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