Donna, Vita, Libertà – “Mater”di Marina Petrillo
MATER
Di Marna Petrillo
Tra filosofia e arcano si muove questo testo di Marna Petrillo. La Madre è il mistero che si fa presenza, accolta dal figlio quale segno celeste.
Esiste un manifesto, fenomeno della coscienza, un codice interiore che denota in sfumatura e linea ciò che l’animo accoglie. Ne assimila gli spazi, ne esonda le smarginature; in assenso muove, e crea una struttura, una architettura verbale: la parola , la poesia. Si giunge al suo confine sconfitti, si torna al limite dell’indefinibile e in questa alchimia sospesa tra visione, colore, assenza, muove il non detto che tracima in sé l’inconoscibile. Agire la forma sospende ogni sintagma e si incunea, veloce, in ciò che, già stato, nutre ciò che sarà poesia . Lì non regna genere né alcun orizzonte ma una ferita antica data dai tempi, dalla negletta storia: ecco, in quella ferita, in quel senso, il quel mondo oltre, l’essere femminile, il femminino, vive, a ritroso di sé stesso, intangibile, inconfutabile, messo sempre alla prova. Noi siamo quell’antico mondo e molto altro ancora…”la Creazione è un mistero…la Madre era presente alla Creazione …” (da “indice di immortalità”, della stessa autrice M.P.)
Esiste il mistero della semplicità, quando, dissipata ogni nube, torna il sole metafisico, la coscienza di un frastuono intimo che infine ha trovato il suo silenzio
I segni celesti
appartengono alle madri terrestri
Ai loro seni gemmanti latte
Ai ventri floridi di clorofilla umana
Le mani incise di amore
Cosmo di primigenia ventura
Prime alle stelle indomite
Verità della creazione
Sacre, accese di furore
Non gemono parole
Solo gesti che tornano
ad essere, alberi della vita
Gestanti Sephira lucenti
Si conoscono i nomi
Nella sera del mondo
quando bambini scendono
Smemori dell’incarnato seme
Il loro sguardo soggiace
al moto dei pianeti
ma è la Madre il primo essere visto
Impresso in pupille di sole
In iride di vento, mano tesa
all’assoluto pianto,
non loro
del pianeta che in gemito li accoglie.
1 Comment
Molto belli commuoventi sprigionano forza