Buon 8 Marzo a tutte!
Venerdì 8 sarà una giornata particolare. Ho pensato di riflettere con tutte voi, ripercorrendo alcune delle parole di Ines, mai pubblicate altrove, perché, attraverso le riflessioni di questa meravigliosa donna, riusciamo sempre a “fare qualche passo avanti” nelle nostre vite, riusciamo a interrogarci, scopriamo cose che sono davanti a noi e che non vediamo.
Marina con affetto a tutte voi
3 Marzo 2019
Fra qualche giorno verrà celebrata la festa della donna e io da sempre non amo questa ricorrenza! Quindi mi scuso fin d’ora se non risponderò agli auguri che mi arriveranno, anche se so che saranno sentiti e sinceri. I motivi di questo mio rifiuto sono principalmente due. Il primo, ed è scontato dirlo, persino banale se non contenesse elementi tragici, è che ritengo non ci sia proprio nulla da festeggiare! Nata come richiamo al rispetto della dignità e dei diritti delle donne, questa festa appare oggi più che mai grottesca e falsa, dal momento che le donne continuano ad essere umiliante, picchiate, violentate, uccise. Il secondo motivo è più personale : non mi piace essere celebrata come facente parte di un gruppo “altro”, da mettere un giorno all’anno sull’altare; io voglio essere considerata come tutti gli altri, tutti i giorni, né più né meno… passa di qui la pari dignità, per me come donna e per tutte le altre “categorie” vilipese e umiliante. Detto questo, per non sembrare una facile disfattista, faccio una mia proposta alternativa : vorrei che venisse istituita la giornata della PERSONA, perché questo termine ci comprende tutti, perché è il nostro essere PERSONA che ci fa destinatari, nessuno escluso, di pari diritti e pari doveri e quindi meritevoli di pari dignità e rispetto, indipendentemente dalle nostre mille diversità, quelle diversità che rendono ognuno di noi unico e irripetibile. Pensate come sarebbe bella e importante una giornata dedicata al rispetto della PERSONA… credo che servirebbe a farci riflettere sulle tante ingiustizie e offese, ingiustificate, che tanti ricevono, PERSONE appartenenti alle più diverse categorie… di solito le più deboli… Sono questi i motivi per cui l’8 marzo preferisco che le mimose restino ad illuminare i giardini, andiamo tutti a godercele là, sono così belle con quel colore giallo sole… non offendiamo anche loro con la nostra violenza!!!!
26 Aprile 2023
A me non interessa se sei
bianco o nero,
cristiano, musulmano, ebreo o ateo
eterosessuale o omosessuale,
ricco o povero,
alto o basso,
grasso o magro,
… e tante altre cose diverse.
A me interessa che tu sia onesto!
Se entrambi saremo onesti e sapremo rispettare noi stessi e gli altri, potremo sempre capirci e confrontarci.
E se poi scopriremo di essere tanto diversi in mille altre cose, beh, allora ogni diversità sarà un valore aggiunto nelle nostre vite.
26 Luglio 2023
Pensierino della sera
Se sono una brava persona e, quando posso, faccio del bene, non è per averne una soddisfazione personale, un riconoscimento sociale o magari anche un grazie che fa tanto bene al mio ego.
No, io voglio essere una brava persona e, quando posso, fare del bene, perché me lo chiede la mia coscienza: è questa che mi ricorda in continuazione come devo essere per poter dire a me stessa ” così va bene, continua così perché questo è giusto fare! “, nel rispetto di quella legge morale che mi consente di distinguere il bene dal male e che è scritta dentro ognuno di noi.
Dunque, la mia coscienza non mi molla un attimo, non tace mai, soprattutto quando sbaglio, naturalmente. In questo caso, infatti, comincia a tormentarmi, mi critica, mi ammonisce, non mi fa dormire… In una parola, mi rimorde!
La mia coscienza è la mia guida quasi infallibile.
E io mi affido a lei, soprattutto quando cado: mi metto in ascolto e trovo il modo di rialzarmi.
È sempre lei a indicarmi la strada giusta.
Solo lei, la mia coscienza!
27 Settembre 2023
” ACCABADORA ” è, a mio parere, un bel libro!
Di Michela Murgia conoscevo solo il nome o poco più. Sapevo vagamente che era una scrittrice, ma non che fosse anche saggista, drammaturga, opinionista e critica letteraria.
Con la sua morte prematura, avvenuta poco tempo fa, mi sono interessata a lei, spinta dalla vasta eco che tale lutto ha suscitato.
Per questo, io che non avevo mai letto nulla di suo, ho comprato il suo ultimo libro ” Tre ciotole”, piena di curiosità e aspettative.
Devo dire però che non mi ha entusiasmato!
Poi, sollecitata da un commento positivo di un caro amico, ho letto ” Accabadora”, della stessa autrice.
Ed è stata una folgorazione!
Di questo libro, secondo me bellissimo, ho divorato ogni parola, ogni frase, ogni concetto, gustandone la straordinaria potenza narrativa.
È una trama semplice quella di “Accabadora”, una storia ambientata nella Sardegna degli anni ’50, che si sviluppa su due grandi temi : l’ adozione e l’ l’eutanasia.
Maria, una delle protagoniste, ultima figlia non voluta di una famiglia povera, trova accoglienza e affetto presso la vecchia Bonaria Urria, l’ altra protagonista, che la adotta come ” fill’ e anima”, a compensazione di una maternità mai vissuta.
Maria però non sa che Bonaria è anche ” accabadora”, cioè colei che di notte, su richiesta, accompagna i moribondi alla morte. Quando Maria lo scoprirà ne resterà sconvolta, eppure in seguito capirà il senso profetico delle parole di Bonaria “non dire mai io di quest’ acqua non ne bevo”.
Oltre alla trama e alle descrizioni minuziose, sicuramente frutto di ricerche storico-antropologiche approfondite, mi ha colpito lo stile di scrittura di Murgia: un linguaggio asciutto, diretto, spesso crudo, ma capace di far riemergere dal passato storie antiche, poco importa se reali o frutto della fantasia popolare, e nel contempo smuovere sentimenti diversi. La ricerca lessicale è limpida, mai ridondante; i paragoni utilizzati sono talmente sorprendenti che spesso sono tornata indietro e li ho riletti per coglierne la straordinaria efficacia.
È, a mio parere, un bel libro che ci interroga sul senso dell’ esistenza, sul nostro nascere, vivere e morire.
Ad ogni lettore resta la libertà di trovare risposte personali.
“Accabadora” ha vinto il premio Campiello nel 2010.
13 Novembre 2023
GIORNATA MONDIALE DELLA GENTILEZZA
Oggi è la giornata mondiale della gentilezza, una buona occasione, fra mille altre, per inviarvi un mio saluto affettuoso.
Io credo nella forza positiva della gentilezza e nella sua contagiosita’ ! Per questo ogni volta che mi è possibile cerco di essere garbata. Di solito vengo ripagata con la stessa moneta e ciò diventa un ottimo rinforzo per continuare a credere che sia giusto essere gentili con gli altri.
Mi è anche capitato, però, di essere stata rimproverata per essermi dimostrata troppo cordiale, accogliente, disponibile, per esempio in una determinata occasione, con una certa persona e via dicendo…
Oh no, vi prego, non interpretate i miei modi e i miei gesti gentili come segno di debolezza o di eccessiva arrendevolezza! Io so bene ciò che voglio, lo dico apertamente, ma cerco di trovare un modo di dirlo e di farlo che comunque tenga conto della sensibilità dell’ altro… Non sempre ci riesco, ma quando ci riesco, ecco che, il più delle volte, anche l’ altro si rivolge a me con gentilezza.
Perché quando comunichiamo con le parole e con i gesti ci influenziamo a vicenda.
Perché ” amor con amor si paga!”
Dunque ” Buona giornata della gentilezza” a voi, anime belle
27 Novembre 2023
Ieri, nel paese di Giulia, un marito ha aggredito la moglie per strada e chissà come sarebbe finita se non ci fosse stato l’ intervento provvidenziale di quattro meravigliosi giovani, che hanno messo in salvo la donna e preso il numero di targa dell’ auto di lui.
Ora lui è giustamente in carcere.
Ora mi chiedo e vi chiedo : quanto importa a questo maschio la minaccia di pene più severe?
La mia risposta è : nulla!!!!
12 Dicembre 2023
Il dolore dignitoso e composto di Gino Cecchettin da’ fastidio a molte persone! Non mi meraviglia, me lo aspettavo!
Troppi hanno bisogno di vedere scorrere le lacrime, torcere la bocca, fare esibizione di un fazzoletto bianco che asciuga il viso, per poter credere che è davvero un dolore devastante quello che prova questo povero padre!
Ma non li disturba solo la mancata esibizione pubblica del dolore – chissà di quale strazio si veste nel privato, nella solitudine della sua casa vuota – questo infatti è solo un pretesto per poter di fatto affermare ciò che veramente interessa ai contestatori dell’ultima ora e cioè che questo padre non deve parlare!
A voi, così poveri di spirito, non posso che riservare la mia compassione!
19 Dicembre 2023
Quando mi rivolgo a giovani ragazze, che hanno presumibilmente fra i venti e i trent’ anni, con l’ appellativo ” signora” anziché “signorina”, spesso se ne risentono, quasi si offendono!
Ma perché? mi chiedo.
Poi capisco che devo dare spiegazioni, al fine di tranquillizzare la ragazza di turno che non l’ ho scambiata per una donna avanti con l’ età, ma semplicemente le riconosco la fantastica realtà di essere Donna, oltre ogni differenza derivante dal suo status sociale!
Mezzo secolo fa, le donne restavano signorine, qualunque età avessero, anche ottant’ anni, fino a quando il matrimonio non sanciva il loro diritto di fregiarsi del titolo di “signora”, e questo poteva accadere anche a diciassette anni, come tutti ben sappiamo.
Oggi le donne vivono tante condizioni diverse nelle loro relazioni affettive: sono fidanzate, conviventi, mogli, divorziate, ma anche single. Dunque, secondo me, non ha più alcun senso distinguere fra signorine e signore! Senza parlare del fatto che non ho mai sentito chiamare un uomo signorino!
Certo, ad una ragazzina giovane giovane, con meno di vent’anni, do del tu… ma tutte le altre io sono orgogliosa di onorarle con il titolo di “Signora” , proprio tutte, nessuna esclusa.
Peccato che spesso mi fraintendano!