Born To Be Online

DAD ovvero didattica a distanza

In poche settimane è cambiata la vita della scuola; presidi, insegnanti, alunni, lavoro di segreteria, tutto il mondo che ruota intorno al complesso organismo vivente, denominato scuola, ha assunto dimensioni diverse da un tempo. Un tempo… come se stessimo parlando di un’ età paleozoica! Sembra quasi siano trascorse epoche glaciali dall’ultima interrogazione, dall’ultimo malumore per la scarsa preparazione del tale e del talaltro, dall’ultima risata collettiva per qualche episodio buffo capitato, dall’ultima stretta di mano al genitore felice o preoccupato per il figlio. Dall’ultimo…dall’ultimo. Questa sensazione strana del prima e del dopo, appena sparisce dall’orizzonte, quello che reputavo mio, qui ed ora, per sempre, si affaccia quando mi ritrovo a meditare sulla scomparsa di persone a me care. Poco fa, la voce, la mano, l’abbraccio, il saluto, un corpo che occupa uno spazio… Ma dove è il limite, che io possa “riacchiappare” un lembo anche solo di quello che in ogni sua parte è per me sostanza, ossigeno, respiro… Così è stato con i miei alunni che vedo però sempre presenti, piccoli nei riquadri attraverso il monitor del mio PC. E’ in questo tempo di distanza, benedico questo tempo, loro, le loro voci, i loro occhi, la loro paradossale vicinanza. La scuola ha trovato, secondo me, slancio proprio in questo momento in cui tutti noi insegnanti, costretti dall’emergenza, abbiamo dovuto apprendere e alla svelta nuovi modi di trasmissione della conoscenza, per tenere agganciati i ragazzi alla loro normalità di vita, oltre che alla nostra. Le mie lezioni godono della presenza di due insegnanti di sostegno, Adele e Alberto. Con loro la lezione non è mai “classica”, con loro si trasforma in vita concreta, opportunità di ricerca in sé per scoprirne il nucleo pulsante e il significato della vita.

Marina

Exit mobile version