Dalla padella nella brace, l’illusione del riscatto
I MIEI DIRITTI ESISTENZA E LEGITTIMAZIONE
“Il tranello in cui cadono alcune donne, riscattate da un uomo”. Questo in sintesi il messaggio del pezzo che l’autrice, Stefania Aurigemma, vuole esprimere con parole coinvolgenti e ben cadenzate in un racconto che si apre allo sguardo del lettore, nel suo farsi, attraverso la storia di Milena.
Leggiamolo e forse potremmo anche ritrovare una parte del nostro essere femminile.
Dalla padella nella brace, l’illusione del riscatto
Di Stefania Aurigemma
Chi ha subito un danno, un inciampo nella vita, è animato da un’energia interiore volta a riprendersi quanto ritiene gli/le sia stato tolto.
E questo è sano ed è spesso il motore di molte vite sofferte, evolute poi in un successo.
Accade però che alcune donne cadano dalla padella nella brace quando il danno viene loro dalla cultura patriarcale e il riscatto lo cercano attraverso un uomo. Allora, cosa accade? Che la consapevolezza della gabbia in cui si rischia di restare bloccati deve essere maggiormente evidenziata e proviamo a farlo attraversando la storia di Milena.
Milena è una donna intelligente dell’entroterra irpino. Legge, scrive poesie ma appartiene ad una cultura che intende la donna moglie e madre in casa e per la casa. Ogni occasione conviviale la vede protagonista nel fare la pasta a mano come una volta, nell’apparecchiare/sparecchiare, riordinare …tutto quanto tradizionalmente è rientrato tra le incombenze delle donne. Ma lei vive una contraddizione. Sente di poter fare altro.
È sveglia, scrive e pensa bene, si sente stretta in qual contesto nel quale vuole pervicacemente rimanere ma in un altro modo.
Inizia a pressare un politico locale per poter insieme a lui scrivere su giornali e riviste locali, emergere in qualche modo per la scrittura e ci riesce… ma a quale prezzo?
Ci sono riscatti che hanno un dazio da pagare e a lei non sono state chieste prestazioni particolari, questo no, ma un’eterna disponibilità a partecipare ad iniziative culturali di varia natura, a convegni che le portavano visibilità ma la legavano a doppia mandata all’orientamento politico del suo padrino.
Che fare? Il riscatto, se prevede un prezzo da pagare, in realtà non è compiuto. Vi propongo un possibile finale della storia in cui lei si riscatta da sola mettendoci una dose maggiore di sacrificio e tempo.
Milena aveva davvero talento e capì che una donna da sola non cambia una cultura radicata. Andò via, lavorò per anni in un bar e, piano piano, proponendo i suoi testi iniziò a farsi conoscere senza scendere a compromessi. Fiera di se stessa e senza sconti arrivò fin dove il suo talento la portava, non di più e non di meno perché, a voler strafare, a volte si cade dalla padella nella brace.