Sfogliare la vita con Myriam Blanca Flor
Come “Passeggeri notturni”…
Voci che raccontano, voci che sussurrano, voci che fanno compagnia durante il giorno… e perché no, voci che ci accompagnano di notte.
Myriam Blanca Flor è nata a San Francisco de Onzole- Esmeraldas , Ecuador
Sono una giovane donna con tanti interessi e passioni. Amo moltissimo la natura in tutte le sue sfaccettature e mi sorprendo ogni volta ad osservarla; ha qualcosa da insegnare a noi umani attraverso la sua biodiversità ed è un continuo emergersi nel bello. Sono una persona che si interroga , molto introspettiva e critica nei confronti di se stessa. Mi piace aiutare gli altri e mantengo sempre la speranza che qualcosa di buono ci sia dentro ognuno di noi. Nel lavoro che faccio, sono una maestra, mi piace trasmettere la passione per il fare, di non dover mai rinunciare ai propri sogni e di non arrendersi. Ognuno di noi deve essere protagonista e non comparsa della propria esistenza. Mi piace trasmettere l’importanza per il rispetto dei tempi di ciascuno e delle diversità, nessuno deve prevaricare sull’altro ed imporre la propria visione del mondo.
Questa è parte di ciò che sono io : 100% imperfetta e, per questo motivo, consapevole di poter migliorare.
Ci sono cose che si sentono a pelle e ti attraversano fino al midollo. A volte sono forme sottili e taglienti come lame , a volte innocenti parole dette da bambini ma frutto di un vissuto e sentire familiare. Ho vissuto anch’io gli sguardi addosso sia da bambina che da adulta. Da bambina additata come sporca, canzonata come scimmia. Mi sentivo amata da un lato e dall’altro non capita. Un senso di inadeguatezza. La fragilità l’ho nascosta in una corazza di sorrisi di circostanza. La poesia mi ha aiutato moltissimo a dare voce alle mie emozioni. Infatti ho cominciato a scrivere fin dalle elementari. Poi , sono cresciuta ma ancora quello sguardo di bambina che diceva tra sé e sé ‘siamo diversi ma uguali’ . Non proprio. Se mi avvicinavo per chiedere qualcosa mi guardavano con sospetto e scappavano a gambe levate. C’era chi mi dava della ladra ed imbrogliona senza conoscermi e chi senza mezzi termini mi diceva di tornare da dove ero venuta. Poi sono cresciuta e , guardandomi mi avevano già catalogato come una che conduce vita da marciapiede o come badante. Gli spiazzavo dicendo che facevo l’insegnante. Mi è pure capitato che qualcuno si è meravigliato che ‘ so parlare in italiano’ Delusione misto a frustrazione. Poi sono cresciuta e vorrei che crescesse anche questo mondo a volte ancora saldamente ancorato a stereotipi bassi quanto offensivo, quanto indegno e a volte pure ridicoli. Con il fare cerco di dimostrare che il cambiamento si può. Ora si è più aperti, più curiosi e accoglienti. Ma c’è ancora tanta strada da compiere per capire che le parole possono lasciare delle tracce indelebili sulla pelle. Ci sono ancora persone con i paraocchi e che coltivano il loro orticello fatto di nulla. Occorre vedere il bene quando c’è e non scambiarlo per una mera illusione. Io penso che chi non ha rispetto per gli altri non ce l’ha nemmeno per se stesso , per la propria storia , per il proprio essere nel mondo.